Sagra del Mirto di Telti: bilancio più che positivo

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  La conclusione dell’estate è anche il momento ideale per bilanci e riflessioni. Marilena Suelzu, presidente della Pro Loco di Telti e il suo staff, alla fine di una stagione impegnativa, foriera di nuove regole e limiti per l’organizzazione di qualunque tipo di manifestazione, fa il punto sulla stagione e sulla Sagra del Mirto edizione2021 E’ stata l’edizione della rinascita, ma anche quella della conferma.. Le paure , i timori e le incertezze dettate dallo scorrere veloce degli eventi si sono trasformate in consapevolezza, determinazione e linee guida che faranno storia fra le sagre dell’era post- covid. Il Green Pass, si è rivelato un buon metodo per garantire serenità ai visitatori. Grazie alle professionalità messe in campo i controlli ai varchi della Sagra, con l'ausilio di un perfetto sistema di sicurezza , hanno permesso ingressi contingentati con green pass( o con tamponi anti-covid) e con braccialetti colorati e numerati.

   Nessuna recriminazione, nessuna protesta. Tutto è filato liscio come nelle migliori aspettative degli organizzatori. I conteggi finali esprimono numeri importanti . 5000 braccialetti consegnati durante la tre giorni. Niente è stato lasciato al caso. Un piano di sicurezza minuziosamente verificato e applicato ha permesso ai 5000 visitatori di godere pienamente degli spettacoli e dei prodotti proposti negli stand allestiti lungo i percorsi abilmente studiati. I volontari, hanno saputo creare le migliori condizioni per la riuscita della prima sagra in era covid, completamente sicura e totalmente palstic free. Il secondo fiore all’occhiello dell’edizione 2021 è racchiuso nella frase “ Plastic free” .Niente plastica, solo materiale compostabile; un segnale forte anche per gli altri organizzatori. Si può fare ! Avere contingentato gli ingressi non ha permesso di avere i numeri stellari delle precedenti edizioni, ma ha garantito soddisfazione sia agli espositori che agli imprenditori locali impegnati nel lavoro in assoluta serenità. Mauro Mibelli , direttore artistico della Sagra , ha messo in cantiere un programma di grande spessore artistico, ennesimo tassello per il salto di qualità che da due anni accompagna le scelte degli organizzatori.

   Luoghi diversi per artisti diversi, un concetto di arte diffusa che, se all’inizio ha creato stupore, poi è diventato familiare , quasi ricercato. Il ricordo di Matteo Pirina,noto Cuccheddu, attraverso i versi delle sue poesie ha commosso;le immagini di Gian Franco Pinducciu, scomparso lo scorso novembre , hanno riportato alla mente momenti condivisi da tutta la popolazione del centro gallurese. In onore del sindaco più longevo della storia cittadina , la Neula , ha creato il vino rosso, “Sindacu”, un vino dal carattere forte , nato da uve di vitigni autoctoni, che in comune con il sindaco al quale è dedicato , ha l’indiscusso carattere e la passione per il territorio. Solo 300 bottiglie, andate decisamente a ruba. La prima è stata donata al comune e farà bella mostra di se in ricordo del sindaco di sempre. La musica del Free Folk ha aperto le serate di spettacolo : Nicole Ruzzittu, voce giovane e talentuosa ha dato corpo alle emozioni delle simboliche donne del mediterraneo. Alla chitarra Mauro Mibelli, alla fisarmonica Paolo Brandano, curatore anche dei seminari pomeridiani con Gavino Loche , e al flicorno Antonio Meloni. Una formazione originale che ha conquistato il pubblico.

  Josè Vergas, ha regalato il suono dei suoni originali violini sulla seconda piazza. La serata del flamenco con Juan Lorenzo ha trasportato il pubblico in Andalusia, patria del Flamenco, la chitarra ha raccontato emozioni e creato un pathos unico, les palmas ( ovvero le mani , primo strumento musicale del flamenco ) hanno battuto il tempo per Lara Ribichini, che avvolta in un abito rosso come la passione, ha tenuto alta l’attenzione del pubblico estasiato da tanta bellezza ( la Ribichini è considerata fra le prime ballerina di flamenco in Europa). Applausi a scena aperta e bis hanno contribuito a rendere unica la serata sul palco centrale . La seconda piazza ha accolto il progetto Và con Calma di e con Janara Reyes, che accompagnata da , Gianni Filindeu, Alain Pattitoni e Bianca Frau ha tenuto banco fino a tardi. La terza e ultima giornata, ha visto i Mamuthones e Isshodores affascinare il pubblico con riti antichi, ancestrali, che contribuisco ad amplificare la curiosità del mondo verso le nostre più antiche tradizioni. Niente gonfiabili ma tamburi ( Drums Circles ) per i più piccoli, strumenti da suonare per alimentare la fantasia.

  Non ha deluso le aspettative. E’ stata una miscela esplosiva di blues, funky e rock . Questo ha offerto generosamente al pubblico Francesco Piu. Energia pura, allegria, divertimento e coinvolgimento. Francesco Piu, Gavino Rava e Paolo Succu hanno suonato senza sosta, con il tangibile divertimento che accompagna le esibizioni dei musicisti di razza. Ha suonato passeggiando fra il pubblico, ha trasmesso passione e incoraggiamento per il futuro. La seconda piazza ha regalato tradizione e suoni ancestrali con le Launeddas di Orlando Mascia e del suo Furias. La Pro Loco di Telti ringrazia La Neula, Mirto petramanna e Galù per la collaborazione e la disponibilità. Un ringraziamento cè rivolto anche alla Scenosist di Titti Sisto per avere gestito la sicurezza della Sagra in modo impeccabile. L’appuntamento con la Sagra del Mirto di Telti è rinnovato al 2022.