Carenze trasporto pubblico: riaccendere i motori delle migliaia di autobus privati

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  Dario Balotta, presidente Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti, interviene sulla attuale situazione del trasporto, criticando in maniera severa l'atteggiamento del Governo sul settore. "A giudicare dalle interviste che rilascia, Paola De Micheli appare più come la ministra delle aziende del Tpl, suo santo protettore, - afferma Balotta - che la titolare dei Trasporti al servizio degli italiani. Dalle sue riflessioni, infatti si scopre che non è possibile mettere in circolazione più bus per il trasporto pubblico locale perché c’è troppo traffico nelle metropoli.

  Come soluzione, De Micheli propone quindi di spostare gli orari di apertura delle scuole, con sabati e domeniche tra i banchi, anziché quella intensificare le corse. Questo sia nelle grandi città (dove il problema con il lookdown è minimo) che nelle piccole (dove invece molti studenti vanno a scuola a piedi o in bicicletta). Per fortuna della ministra, tuttavia, difficilmente le scuole apriranno a dicembre per fare poco più di una settimana di lezioni. In tal modo De Micheli riceverà dal destino un mese di tempo in più per organizzare l’ingresso anche dei bus turistici ed Ncc unico modo per far fronte finalmente all'emergenza ed evitare gli assembramenti a bordo.

   La Ministra forse non ha ben compreso che il suo ruolo non è di amica fedele e grancassa delle aziende titolari di concessioni del Tpl (Atac,ATM ecc.), bensì di garante tutti gli italiani (che di quei mezzi fruiscono). Per non ripetere gli errori di quest’estate sarebbe auspicabile che De Micheli predisponesse l’utilizzo di quell’esercito di decine di migliaia di autobus privati fermi (euro 5 e 6) visto che le aziende pubbliche non hanno voluto il loro apporto per supportare invece quelli più inquinanti (euro 3 e 4) e insufficienti delle aziende di Tpl.

   Questa sì, sarebbe un’azione concreta, piuttosto che auspicare la scuola serale per tutti gli studenti. Infine, Regioni e Comuni dovrebbero Ricordarsi che spetta a loro pianificare e controllare la fornitura dei trasporti - e non,- conclude Balotta - invece subire i fallimentari dictat aziende pubbliche partecipate che non hanno voluto il sostegno dei bus privati per non toccare il loro monopolio."