Il pilota algherese torna dalla trasferta con la vittoria di categoria e il terzo posto assoluto nelle Acquabike, risultato storico nella gara motonautica più lunga al mondo
Ha percorso 413 km a bordo di una moto d’acqua Yamaha FX1800 da 180 CV in 2 ore e 46 minuti per una media di 90,2 km orari. Una straordinaria cavalcata che lo ha portato a un risultato prestigioso nel 69° Raid Motonautico Internazionale Pavia – Venezia, una delle gare più impegnative al mondo, sicuramente la corsa motonautica più antica e dal percorso più lungo. Una performance frutto di impegno, preparazione, dedizione e di quel pizzico di follia, fondamentale negli sport estremi.
Oltre al podio in classifica generale nelle acquabike, Lucio Canu ha ottenuto la vittoria nella propria categoria F2 Stock .
«Sono davvero felice, si tratta di un risultato importantissimo per me".
Il commento di Lucio: "Era la prima volta che correvo nelle acque del Po e ho avuto l'idea di portare in sella sullo stesso mezzo la mia copilota, Giorgia Porcu. Sono stato l'unico tra i partecipanti con moto d'acqua ad utilizzare questa tecnica che si è dimostrata non solo adeguata alla gara ma anche vincente.»
In tutta la secolare storia del Raid infatti non era mai accaduto che un partecipante della categoria acquabike portasse con sé il copilota.
È sempre stato visto come un peso inutile, Canu ha avuto l’intuizione e ripreso questa tecnica dagli offshore, le imbarcazioni nautiche da corsa in cui il copilota legge i segnali e li comunica attraverso un microfono nel casco. E ha avuto ragione: "Grazie a questa tecnica sono riuscito a tenere una velocità molto alta, ho praticamente corso tutta la gara a gas spalancato.
È una scelta sicuramente pericolosa, la sicurezza di sapere esattamente dove andare e come evitare le insidie è stata fondamentale nel potermi spingere al limite»
Pericoloso sì, perché più del 30% dei bolidi che partono mediamente non arrivano al traguardo, tra motori che non reggono e danni al mezzo dovuti a secche, tronchi e arbusti. Un incidente particolare quest'anno è stato dovuto alla presenza della carcassa di un enorme pesce siluro lungo due metri e mezzo e pesante quasi quintale.
Canu ha corso sotto lo stemma della scuderia LH Garage, l’associazione di cui è fondatore e con cui lavora da anni nel panorama italiano degli sport motoristici. Ora si gode la vittoria e intanto pensa già alla prossima gara e afferma:
«Partire dalla Sardegna per vincere la corsa nautica più importante al mondo è una soddisfazione che spinge ancora più in alto l'asticella della sfida».Conclude Lucio Canu annunciando nuove sfide e altrettanto prestigiosi traguardi.
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