L'avvio delle attività dell'Osservatorio internazionale su
invecchiamento e disabilità, in collaborazione con IERFOP Onlus,
l'analisi sugli effetti prodotti dalle barriere fisiche e mentali che
impediscono agli anziani di costruire una vita indipendente, la lotta
contro l’ambiente obesogeno (termine che sottolinea il ruolo dei
fattori ambientali in senso lato nello stimolare lo sviluppo della
nuova pandemia del mondo occidentale, l’obesità). Sono questi i
principali progetti che la Comunità Mondiale della Longevità (CML) si
appresta ad affrontare per il 2019 proseguendo sulla cifra degli
interventi dello scorso anno.
Una linea di continuità, contrassegnata dalla consapevolezza che sia
possibile promuovere il benessere in tutto il ciclo di vita sia nei
paesi maggiormente industrializzati sia in quelli in via di sviluppo.
L’obiettivo di voler stimolare l’attenzione su questi aspetti deriva
dall’importanza di costruire la salute nella quotidianità ed evitare
che, erroneamente, si pensi che il benessere economico debba portare
necessariamente al peggioramento degli stili di vita e degli stili
alimentari.
“Il 2018 è stato ricco di soddisfazioni, anche superiori rispetto alle
aspettative in base ai programmi e strategie posti in essere per
promuovere a livello internazionale un invecchiamento fisiologico
libero da malattie e disabilità – afferma Roberto Pili Presidente
della Comunità Mondiale della longevità - è stato un anno importante
per la CML, gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti e superati.
Abbiamo fatto numerose le missioni all'estero e sono stati definiti
protocolli di intesa con Enti, Università, Associazioni.
Il filo
conduttore è stato quello di elaborare e diffondere programmi e sui
progetti di educazione alla salute, sia attraverso attività di
ricerca, convegni internazionali, conferenze, seminari e interventi
capillari nel territorio”.
Tra i principali progetti in questo 2019 di attività e ricerca,
riveste un ruolo importante la valorizzazione di stili di vita sani.
In troppi paesi l’auspicato benessere economico genera di fatto un
ambiente sociale obesogeno che apre le porte alle patologie
dismetaboliche e degenerative che rappresentano ormai una vera e
propria pandemia a livello mondiale. Le sue implicazioni economiche,
sociali e politiche oltre che biologico sanitarie sono enormi.
Le
attività in questo campo sono finalizzate alla creazione di
collaborazioni intergenerazionali per non smarrire gli stili di vita
tradizionali che tanta parte hanno nel costruire lunghe vite al riparo
da malattie e disabilità.
Su questo fronte verrà incrementato l'impegno divulgativo soprattutto
nei paesi a economia emergente affinché si valorizzi il ruolo di una
sana alimentazione.
“Col progetto Casa Campidanese – conclude il Presidente della CML -
abbiamo dimostrato quanto senza grandi spese, mezzi tecnologici si
possa modificare la quotidianità delle persone col risultato di
minimizzare il processo di involuzione fisica e cerebrale e contenendo
il carico di malattie cosiddette “non trasmissibili” che influiscono
negativamente sulle autonomie, sulla salute, sulla qualità della
vita”.