Tempio: le "Nature Permanenti" di Bruno Petretto - Esposizioni sul Parco del Limbara

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  Si inaugura sabato 19 settembre (ore 11) presso il CEDAP di Tempio Pausania (SS) la personale di Bruno Petretto “Nature permanenti”, terzo e ultimo appuntamento della rassegna Organica - percorsi del contemporaneo tra arte e natura nel Parco del Limbara, un progetto di arte contemporanea a cura di Giannella Demuro, dedicato alla promozione e valorizzazione del patrimonio naturale, ambientale e paesaggistico del Parco del Limbara realizzato dall’associazione tramedarte in collaborazione con il Comune di Tempio Pausania.

   “Nature permanenti” conclude il ciclo di esposizioni incentrate sul tema della natura – iniziato con “Nature laterali” di Antonio Bardino e proseguito con “Nature ritrovate” di Sabrina Oppo – in corso dal mese di agosto e fino ad ottobre negli spazi del CEDAP Centro per la Documentazione sull’Ambiente e sul Paesaggio di Tempio Pausania, alle pendici del Monte Limbara, nell’ambito della prima edizione di Organica. Dall’idea di natura alla natura. Dalla figurazione concettuale di Bardino che esplora il “terzo paesaggio”, natura laterale, marginale, periferica, trascurata ma fortunatamente ancora caparbiamente vitale ai fragili e iridescenti residui organici che la Oppo intreccia con i fili della memoria e del ricordo, fino alla concretezza materica delle opere di Bruno Petretto, frammenti vivi di una natura che racconta se stessa, un viaggio introspettivo e intimo alla riscoperta del mondo naturale e delle proprie origini.

  Decano della ricerca artistica in Sardegna, da oltre cinquant’anni Bruno Petretto porta avanti con straordinaria coerenza una singolare ricerca sui materiali – organici, vegetali, minerali – per raccontare del profondo legame fra l’uomo e la terra. L’artista attinge alla natura irrinunciabile dei materiali per intercettare le intime fibre del mondo: barbe lanuginose e arrossate del tronco di palma e trame appassite e scarnificate del fico d’india, brandelli di tessuti vegetali sovrapposti, addensati, intrecciati in opere di grande formato a creare vibranti campiture cromatiche sempre cupe in passato ora spesso luminose come lastre di metallo prezioso, pelli animali innervate come inedite mappe geografiche e, ancora, grumi di concrezioni organiche incastonate in polverose lame di tufo, cortecce argentee di tronchi d’albero – ciliegio, eucaliptus – raccolte come pagine inedite del sacro libro della natura.

  Sacri come i gesti che compie quando, sepolto tra velli animali, coperto da foglie morte o rinchiuso dentro il tronco di un albero, torna nel grembo accogliente della Natura. Bruno Petretto, artista visivo, attore e performer tra i più noti e nel panorama artistico sardo, a partire dagli anni Sesstanta porta avanti una ricerca singolare e originale sui materiali vegetali e organici e sul mondo naturale, spesso anche teatro delle sue azioni installative e performance. Da oltre 20 anni Petretto ha aperto la sua tenuta Molineddu (Ossi) alla promozione delle arti e oggi Molineddu, recentemente istituito Parco Naturale deIl’Arte e della Cultura, è diventato il nome di un luogo di incontri ed eventi artistici immersi nella campagna ossese che ogni anno richiama migliaia di visitatori. La mostra sarà visitabile tutti i giorni dal 19 settembre all’8 ottobre 2020 (dal lunedì al sabato ore 9.30 > 13:30 - 14:30 > 18:30, la domenica ore 11.00 > 13:00 - 15:00 > 17:00).

 

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