Alghero: Legambiente contro l'ecomostro di Calabona

-
  Legambiente ha assunto da giorni una posizione nettamente contraria alla concessione edilizia di 5 piani sul mare di Calabona, sopra una presistente villa a due piani. Lo sostiene l'associazione ambientalista ribadendo quindi ,in questo caso, " di trovarsi in sintonia con le altre associazioni ambientaliste intrvenute sull'argomento. "Non è accettabile - aggiunge il presidente Roberto Barbieri - che, in tanti anni, le varie amministrazioni locali non abbiano mai licenziato il PUC (come del resto il Piano del Parco, il PUL, il piano del porto,...) In una palese collusione tra la politica ed imprenditori edili. Sappiamo che le carte di riferimento sono ancora quelle, con qualche adeguamento, del vecchissimo PRG degli anni 70/80.

   Piano che ha consentito il disastro urbanistico della città, che ha consentito il proliferare dei lotti interclusi, che ha consentito la disumanizzazione di strade, marciapiedi, giardini,... asserviti ad una logica di profitto per pochi. E questo è ancora più grave se si considera che l'unica risorsa reale della città è l'ambiente ed il turismo. Il caso di Calabona, per noi di Legambiente, deve diventare il simbolo di un'inversione di tendenza, la fine delle logiche delle costruzioni sul mare che impoveriscono il bene ambientale che è patrimonio e "capitale economico" di tutti. Non è accettabile che un ecomostro passi tra le maglie larghe della mancanza del PUC. E non è accettabile, da parte degli enti preposti, il furbesco escamotage del "silenzio assenso" per far passare pratiche edilizie ad altissimo costo ambientale. L'assessore parla di zone B3 e di 21 metri di altezza.

  In questo caso 21 metri e 5 piani di costruzione cancellerebbero il paesaggio del primo tratto della litoranea Alghero-Bosa, una delle strade costiere più belle d'Italia. Intanto un brutto palazzo è già stato realizzato dalla stessa impresa poco lontano, a lato dell'Hotel Calabona, ed altre costruzioni sono previste in questa stessa area. Il nostro parere è che debba consentire il solo restauro della villa esistente (ben inglobata nell'ambiente) con qualche ritocco volumetrico laterale, ma non con sopraelevazione. E chiediamo l'intervento degli organi regionali di controllo. Nel caso generale, la Regione dovrà mettere scadenze precise ai Comuni per l'adeguamento dei PUC ai PPR, arrivando anche a commissariare il Comune in caso di inadempienza. In alternativa vorremmo proporre al Comune di Alghero - onclude Lagambiente - una moratoria di tutte le sopraelevazioni edilizie fino all'approvazione del Puc".