La pineta di Platamona diventa legna da ardere - Denuncia di Wwf e Italia Nostra

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  A seguito di molteplici sollecitazioni da parte di cittadini le Associazioni ambientaliste WWF ed ITALIA NOSTRA hanno provveduto a segnalare al Ministero dell’Ambiente, alla Procura ed alle Amministrazioni competenti, un intervento di taglio della copertura arborea nella pineta di Platamona all’altezza della rotonda del 4° pettine. L’area dunale, di notevole estensione, è stata anche interessata dall’apertura di una pista di otre 4 mt di larghezza che si snoda all’interno della pineta.

   Profondi sconvolgimenti sono stati causati dal ripetuto passaggio di mezzi pesanti ed ai lati del percorso giacciono accatastati numerosi tronchi ancora in vegetazione e di svariate sezioni. L’intervento non risulta segnalato da alcun cartello con le indicazioni della tipologia dell’intervento, delle autorizzazioni e dei responsabili del cantiere. Non si può dunque essere a conoscenza di eventuali permessi rilasciati per l’esecuzione dei tagli.

   Nella succitata segnalazione si è evidenziato che l’areale ricade all’interno di un Sito di interesse comunitario (SIC ITB010003), denominato “Stagno e ginepreto di Platamona”, un sito dunque che fa parte della Rete Natura 2000 e che si estende per 1618 ettari, comprendendo, oltre al sistema di dune di Platamona, una pineta di origine antropica, un ginepreto, un sistema di scogliere e lo stagno.

   Attesa la molteplice normativa di riferimento, per tale tipologia di siti tutti gli interventi devono essere eseguiti nel rispetto delle procedure previste per legge e dal Piano di gestione del SIC aggiornato al 2105. È stato inoltre evidenziato che il sistema dunale ricade all’interno degli ambiti tutelati dal Codice dei beni culturali e dal Piano paesaggistico e che i progetti relativi alle attività che vi si intendono svolgere sono da sottoporsi a specifica valutazione di incidenza ambientale (VINCA), oltre che subordinati al rilascio del nulla osta paesaggistico. Si resta in attesa di conoscere se siano state rilasciate autorizzazioni nel rispetto della vigente normativa e le eventuali prescrizioni inerenti le attività in essere.

   Al momento del sopralluogo i luoghi risultavano ampiamente sconvolti dal passaggio di autocarri e compromessi da attività di taglio in apparenza non pianificate ma intese all’esclusivo recupero di legnatico. Non sembra potersi affermare che tali modalità di intervento possano essere indirizzate alla tutela di ecosistemi di così delicata fragilità quali quelli dunali e alla conservazione di habitat a così alta instabilità quali quelli costieri prospicienti le zone umide.