Alghero e le cozze a Maddalenetta: 400.000 mq di mare interdetti - Campagna informativa del Comitato

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  Preoccupati per il futuro dello specchio acqueo limitrofo all’isolotto della Maddalenetta, cuore della rada di Alghero, e per gli effetti nefasti che il nuovo impianto può provocare per la fruizione collettiva e per i comparti turistico, balneare, sportivo e ricreativo, il neo Comitato spontaneo volontario costituito da cittadini e associazioni del territorio inizia la Campagna informativa con l’appoggio delle Associazioni ambientaliste.

   La campagna ha l’obiettivo di informare la cittadinanza ed i fruitori del mare in merito alle restrizioni e divieti che, per i prossimi vent’anni, saranno presenti a causa del nuovo impianto di molluschicoltura. L’impianto occupa uno specchio acqueo di 64.669 mq antistante l’isolotto della Maddalenetta, che diventano circa 400.000 mq per gli effetti restrittivi dovuti alle Ordinanze sulla navigazione e balneazione emanate della Capitaneria. Pur essendo favorevoli alle nuove iniziative imprenditoriali, si ritiene che lo spazio individuato per l’installazione dell’impianto non sia compatibile con il bene comune e la salvaguardia del tessuto imprenditoriale turistico, balneare, sociale e culturale da una parte e del patrimonio ambientale dall’altra, per cui risulta necessario individuare un altro sito più idoneo.

  Gli attori coinvolti sono tantissimi in quanto è facile intuire che l’ubicazione dell’impianto ha ricadute dannose per molteplici settori, con conseguenze negative per l’intero territorio. Attraverso una mappa di massima si possono vedere le aree dove sono vietate e limitate una serie di attività di grande importanza sociale, economica, sportiva e culturale. Come dispone l’Ordinanza n. 18/2020 dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero nello specchio acqueo di 64.669 mq occupato dall’impianto per i prossimi 20 anni non si potrà: navigare, ancorare e sostare con qualunque unità, sia da diporto che ad uso professionale; praticare la balneazione; effettuare attività di immersione con qualunque tecnica; svolgere attività di pesca di qualunque natura; effettuare ogni ulteriore attività di superficie ovvero in immersione.

   Si ha poi l’ulteriore area, nel raggio di 200 metri misurati dal perimetro dell’impianto, che, per effetto delle Ordinanze dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Alghero n. 6 e n. 7 del 2020, risulta permanentemente interdetta alla balneazione, alle attività subacquee ed alla navigazione di surf, wind surf, kite surf, sup, ecc., per un totale di circa quaranta ettari che includono persino l’intero isolotto della Maddalenetta. Tutto questo si somma alle ulteriori zone che, per diversi motivi, sono già interdette a vari usi (area di rispetto dell’imboccatura portuale con raggio di 500 mt; fascia di 200 mt dalla costa interdetta alla navigazione dal 1 aprile al 31 ottobre; zone di divieto di balneazione per presenza di inquinamento ecc.).

   È facile capire che l’interdizione di ulteriori 400.000 mq al centro della Rada di Alghero, oltre che sottrarre all’uso pubblico una risorsa inestimabile, genera anche oggettive criticità alla navigazione in un tratto di mare storicamente molto frequentato. Se non si potrà più nuotare, praticare tutte le attività sportive, e tanto altro si può immaginare il gravissimo danno economico sociale anche per le tante attività che negli anni hanno fatto investimenti per offrire ai turisti servizi collegati alla fruizione del mare.

  È evidente che la scelta di collocare nel mare di Alghero nuove attività così impattanti non possa prescindere dal coinvolgimento del territorio e da una pianificazione che tenga conto del bilanciamento dei vari interessi. Per questo si propone che l’impianto sia spostato in altro sito, dove l’attività possa avere minore impatto sugli interessi della collettività. Coloro che desiderano aderire possono firmare la petizione online su change.org “No all'impianto di molluschicultura alla Maddalenetta Alghro. Sì allo spostamento” oppure possono chiedere informazioni all’indirizzo comitatospontaneoalghero@gmail.com

                                        Il Direttivo del comitato spontaneo