"La perdita in mare di centinaia di litri di paraffina avvenuta fra il
27 e il 28 dicembre 2019 durante le operazioni di carico presso gli
impianti di raffinazione Saras s.p.a. di Sarroch (CA) costituisce
l’ennesimo incidente che ha causato danni ambientali e alla salute nel
corso dei decenni in cui opera l’Azienda nel Golfo di Cagliari ".
Lo sostiene un documento diffuso da GriG a firma di Stefano Deliperi
che aggiunge : " A Sarroch, nel 2012 (ultimi dati disponibili), gli
impianti Saras s.p.a. hanno emesso 5.930.000 tonnellate di anidride
carbonica (CO2) nell’aria, insieme a 8,19 tonnellate di benzene, 3.790
tonnellate di anidride solforosa (SO2), 2.430 tonnellate di diossido
di azoto (NO2) e tante altre amene sostanze, han sversato in mare 184
kg di nichel, 16,1 kg di arsenico e 196 kg di zinco (dati Registro
europeo delle emissioni, European Pollutant Release and Transfer
Register, E-PRTR).
Tralasciando gli incidenti ai lavoratori e gli olezzi persistenti,, a
Sarroch vi sono alterazioni e danni al d.n.a. infantile e abnormi casi
di leucemia (+ 30% rispetto alla media della Sardegna).
E un diffuso, religioso, silenzio in proposito.
Nel nome del lavoro e del dio petrolio che tutto garantisce. Per
quanto ancora? chiede l'associazione ambientalista.