Studenti, volontari, docenti, amministratori e operatori: tutti in
campo sull’isola dell’Asinara per lanciare un messaggio in difesa
dell’ambiente e del mare. Grazie al progetto europeo Clean Sea Life di
cui è capofila il Parco nazionale dell’Asinara, ad AssoAsinara e al
patrocinio del Comune di Porto Torres, i volontari e gli studenti
delle scuole sono andati ieri mattina a caccia di rifiuti nelle
diverse località dell’isola parco.
«Un’attività che si è svolta grazie alla sinergia tra educatori,
scuole, amministrazioni pubbliche e operatori del parco. Noi –
sottolinea il Presidente di AssoAsinara, Antonello Gadau – abbiamo
messo a disposizione gratuitamente barconi, mezzi fuoristrada,
attrezzature e gommoni per il trasporto dei partecipanti e per le
attività sull’isola, in stretta collaborazione con il Comune di Porto
Torres e l’Ente Parco. Le attività di pulizia hanno interessato alcuni
dei tratti costieri più belli dell’isola, mentre alcune squadre di
operatori subacquei sono state impegnate nella rimozione di pneumatici
e altri rifiuti dai fondali marini».
All’iniziativa hanno partecipato le classi 4a A e 4a B del plesso
Dessì (Comprensivo n. 1), diversi cittadini volontari, anche in
bicicletta, e i membri dell’associazione Atena. Le guide, durante
tutta la mattinata, hanno effettuato un’attività didattica e di
supporto, mentre l’associazione Ludolandia ha intrattenuto con giochi
di gruppo i bimbi per tutto il pomeriggio. La raccolta si è svolta
nelle località di Cala Reale, Campu Perdu, Fornelli, Cala Spalmadori,
Cala Sabina e nelle acque di Cala d’Oliva. Il mare ha restituito sia
rifiuti legati all’attività nautica, come vecchie boe, corde,
recipienti di plastica e pezzi di reti, sia rifiuti comuni come
bottiglie di detersivo, pezzi di vetro, cinture, cotton fioc e
spazzole. Diverse auto e una ventina di sacchetti sono stati riempiti
di spazzatura dai volontari e dai bambini
. «Noi abbiamo istituzionalizzato un Centro di recupero di animali e
cetacei che si spiaggiano sia a causa della plastica finita
direttamente in mare – dice il Direttore del Parco nazionale
dell’Asinara, Pierpaolo Congiatu – sia a causa di quella che arriva
dai fiumi rimanendo in ambiente per centinaia d’anni.
Il progetto
Life, di cui siamo capofila, ci consente di dare risonanza a questo
tema, portando all’attenzione elementi di carattere normativo sulla
raccolta dei rifiuti marini e sul riciclo dei rifiuti, lavorando
insieme al Ministero dell’Ambiente.
I bimbi, poi, sono i più efficaci portatori di questo messaggio».
«Siamo sempre sensibili alle attività che coinvolgono le nostre scuole
– afferma l’Assessora alla Pubblica Istruzione, Mara Rassu – anche
perché l’ambiente e l’educazione ambientale sono punti cardine delle
linee programmatiche dell’amministrazione comunale. Non potevamo
esimerci da collaborare per diffondere questo messaggio anche
nell’altra metà del nostro territorio, l’isola dell’Asinara». Gli
operatori del Parco riuniti sotto il marchio dell’associazione
AssoAsinara stanno lanciando una campagna di sensibilizzazione verso i
propri clienti: «Durante le escursioni – aggiunge la vicepresidente
Veronica Pisu – li invitiamo a raccogliere qualche rifiuto.
Sulle
barche stiamo, inoltre, cercando di eliminare il più possibile l’uso
delle plastiche per i pasti, usando stoviglie di materiale
compostabile. Un segnale forte per i clienti che salgono a bordo, per
capire quanto siano importanti queste campagne e il marchio di qualità
acquisito da diverse imprese che operano nell’isola». «Clean Sea Life
in questi anni ha coinvolto nelle sue attività circa seicento bambini
di Porto Torres.
Abbiamo collaborato nei mesi scorsi anche con i pescatori – afferma la
coordinatrice di Clean Sea Life, Simona Clò – i quali hanno mostrato
ai bimbi le quantità di rifiuti che raccolgono nelle loro reti durante
il lavoro. Durante l’inverno e le mareggiate i materiali inquinanti si
spiaggiano ed è ancora più importante svolgere queste attività in
litorali bellissimi come quelli del Parco dell’Asinara, perché si
comprendono meglio le conseguenze dei gesti dell’uomo sull’ambiente
che ci circonda».
Dopo la pulizia i referenti di Clean Sea Life hanno esaminato i
rifiuti assieme ai bimbi per capire la diversa provenienza geografica
degli stessi e mostrare che gli oggetti di uso comune, come i
palloncini, possono diventare letali, se dispersi in mare, per
tartarughe e altri animali.