Seconda edizione per la Camminata tra gli olivi che, un passo dopo
l’altro, conduce i partecipanti alla scoperta di piante secolari e di
un mondo antico in Sardegna. La manifestazione è stata presentata
oggi a Cagliari, nella sede dell’assessorato degli Enti locali,
Finanza e Urbanistica (viale Trieste) dal coordinatore regionale
dell’Associazione nazionale Città dell’Olio Elio Sundas e
dall’assessore regionale agli Enti locali Cristiano Erriu che ha
affermato: “L’iniziativa della ‘Camminata tra gli olivi’, inserita
all’interno di un contesto che ha visto il doppio riconoscimento da
parte dell’Unesco della dieta mediterranea tra i beni immateriali e
del paesaggio ulivetato italiano, rappresenta la dimostrazione di come
il paesaggio rurale possa essere un valore aggiunto per le zone
interne della Sardegna.
Questo perché il paesaggio rurale è in grado
di integrare le politiche di sviluppo locale valorizzando l’offerta
turistica, le produzioni agro-alimentari, i prodotti artigianali
identitari e l’ambiente. Per questo motivi la Regione patrocina
l’importante iniziativa proposta dai Comuni aderenti all’Associazione
Nazionale Città dell’olio, e la promuove come esperienza eccellente di
progettualità territoriale”.
L’Associazione Nazionale Città dell’Olio riporta infatti alla ribalta
la qualità e il valore dell’olio extravergine, degli olivicoltori e
dei territori domenica 28 ottobre con nuovi percorsi e suggestive
passeggiate alla scoperta dell’eccellenza di un prodotto che modella
l’identità stessa del paesaggio. La Camminata è stata presentata nei
giorni scorsi anche a Roma, al MiBACT, dal direttore generale
Francesco Palumbo e dal presidente nazionale di Città dell’Olio Enrico
Lupi.
L’esperienza, che ha il patrocinio della Regione Sardegna, coinvolge i
Comuni di Berchidda in provincia di Olbia Tempio, Bosa, Riola Sardo e
Seneghe in provincia di Oristano, Dolianova e Escolca in provincia di
Cagliari, Genuri, Gonnosfanadiga, Serrenti e Villacidro in provincia
del Medio Campidano, Giba, Masainas e Santadi in provincia di Carbonia
Iglesias, Ittiri, Uri e Usini in provincia di Sassari.Ognuno ha
selezionato un percorso tra gli olivi con caratteristiche uniche dal
punto di vista storico e ambientale, che documentano il fascino di una
produzione indissolubilmente legata a dimore storiche, frantoi e
borghi di fascino immutato nel tempo. In Sardegna hanno aderito 16 dei
30 Comuni associati. I tecnici dell’agenzia regionale Laore guideranno
i percorsi in 10 Comuni, mostrando le peculiarità degli oliveti sardi.
123 Comuni in tutta Italia hanno raccolto l’invito dell’Associazione
Nazionale Città dell’Olio e, nell’anno dedicato al Cibo Italiano,
hanno allestito la propria passeggiata (dai 2 ai 5 chilometri)
arricchita da incontri, itinerari, degustazioni sulla scia del
successo dell’anno passato.
Nel 2017 infatti furono oltre 20.000 i
partecipanti in tutta Italia agli eventi organizzati da 121 Comuni.
“Un successo che ci ha regalato la conferma di una scelta e la
responsabilità di un percorso che intreccia il valore delle
coltivazioni e la preziosa passione dei loro custodi, gli olivicoltori
- afferma il presidente delle Città dell’olio Enrico Lupi - Chi cura e
chi visita questi luoghi rappresenta ugualmente un investimento per il
futuro economico e turistico”.
L’Associazione Nazionale Città dell’Olio è infatti convinta che lo
sviluppo dei territori olivetati può e deve essere strettamente legato
a quello dell’oleoturismo, proprio perché, se ben organizzato, il
turismo dell’olio può incrementare la competitività dell’olivicoltura
tradizionale, diventando una risorsa per l’ambiente, il territorio e i
produttori.
GLI ITINERARI – Nella provincia di Olbia Tempio si passeggia sulla
strada alle pendici del monte Limbara verso la località di S’orighina
con l’antico mulino ad acqua.
In quella diOristano si incontra Terio,
immersa negli oliveti della cultivar Bosana e l’agro di Seneghe in una
zona dove dominano quiete, silenzio e dolcezza del paesaggio. A
Cagliari resti romani e olivi antichissimi come quelli di Arrita
Floris e il museo Casa Pillatus, vecchia casa campidanese che racconta
la storia agricola. Nella provincia del Medio Campidano oltre 800
olivi plurisecolari, fra cui i monumentali ormai quasi millenari, sono
una delle attrazioni, insieme ai vecchi frantoi ancora funzionanti e a
paesaggi incontaminati. Nella provincia di Carbonia Iglesias si può
visitare il sistema di stagni popolati da fenicotteri rosa, aironi e
falchi di palude o i vecchi sentieri di olivi di Monte Pisano o le
grotte naturali, le foreste e l’archeologia. ASassari oliveti
centenari e scalpellini che lavorano la pietra, ma anche un mini corso
per riconoscere le cultivar olivicole isolane e le problematiche
fito-patologiche dell’olivo.
Per scegliere il proprio itinerario o solo per saperne di più basta un
click.
È on line il sito www.camminatatragliolivi.it per scaricare
subito il programma della giornata e trovare notizie sul territorio,
il paesaggio, la storia. E c’è anche la fan page su Facebook e i
canali Instagram e Twitter con l’hashtag #camminatatragliolivi che
potrà essere utilizzato anche per postare foto dei luoghi e degli
eventi così da creare una vera e propria community della giornata.
L’Associazione Nazionale Città dell’Olio, con i suoi oltre 320 soci
tutti enti pubblici (Comuni, Province, CCIAA, Parchi e GAL) tutela il
territorio olivicolo e si batte per la valorizzazione dei paesaggi
rurali e per l’inserimento di aree territoriali olivicole di valore
storico nel prestigioso Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici
del Ministero delle Politiche Agricole.