Nuova manifestazione d’interesse per partecipare alla programmazione
territoriale della Regione. È il Basso Campidano a mettersi in gioco,
con una Unione di 6 Comuni (Monastir, Nuraminis, Samatzai, San
Sperate, Ussana, Villasor) e oltre 28mila abitanti. Il progetto è
stato presentato nel centro polifunzionale e teatrale di Monastir
all’assessore della Programmazione Raffaele Paci, alla presenza del
sindaco Luisa Murru, del presidente dell’Unione Emidio Contini, di
amministratori locali, consiglieri regionali, imprenditori e
sindacati.
“Abbiamo aperto la programmazione territoriale nel 2015, non
definendo scadenze per non mettere in competizione i territori. Le
regole d’ingaggio sono poche e chiare”, ha spiegato Paci.
“La proposta
può essere fatta da almeno una Unione e non da un unico Comune, meglio
ancora se più Unioni si alleano per interessare una parte più ampia
del territorio; devono essere necessariamente coinvolti i privati; i
progetti, di ampio respiro, devono arrivare dal basso e, una volta
firmata la convenzione, dovranno essere realizzati entro 36 mesi. Da
parte nostra c’è la assoluta garanzia che i progetti, una volta
approvati, saranno realmente finanziati”.
Sono tre: un sistema delle eccellenze artistiche e storico-culturali;
valorizzazione della cultura produttiva agricola; nuove forme di
utilizzo delle zone più marginali.
La prima direttrice prevede: il
potenziamento del patrimonio culturale e artistico, materiale e
immateriale, attraverso la creazione di un sistema delle eccellenze
partendo dalla figura di Pinuccio Sciola, la valorizzazione delle
chiese di particolare pregio storico-artistico e la messa in sicurezza
del patrimonio archeologico per renderlo meglio fruibile. Per
potenziare l’agricoltura, il progetto con la seconda direttrice punta
a incrementare la multifunzionalità delle aziende: quindi reti tra
imprese e associazioni, rafforzamento del sistema produttivo agricolo
e un marchio dei prodotti di qualità del territorio. Infine, il terzo
step: la creazione di percorsi sportivi per rivitalizzare le zone più
marginali.
“Il valore aggiunto della nostra offerta è la tipicità.
L’unicità. E
allora servono i marchi, per rendere quell’offerta più forte,
riconoscibile e competitiva. Servono filiere, serve l’agricoltura di
precisione che con l’aiuto ormai irrinunciabile dell’alta tecnologia
crei le condizioni per far restare i giovani nelle terre dove sono
nati e dove abbiano la possibilità di avere un lavoro e costruire la
propria vita”, ha sottolineato il vicepresidente della Regione. “I
punti di forza della nostra isola sono chiari: l’ambiente, il capitale
umano, l’identità. E su questi capisaldi va progettato lo sviluppo,
come comunità.
La Nostra Giunta ha già dato vita a tanti progetti per
i territori: per esempio i cantieri di LavoRas, i bonus occupazionali
per le aziende, gli interventi di Iscol@, i bandi per l’agricoltura e
per gli impianti sportivi. Bisogna essere ambiziosi e ragionare con
una visione unitaria - ha concluso Paci - pensando alla programmazione
territoriale come al contesto dove poi inserire e valorizzare tutti
questi altri interventi specifici”.
Otto i progetti già chiusi e finanziati, 12 quelli in fase negoziale
con la Regione, 4 quelli in partenza. Quasi il 90% dei Comuni aventi
diritto (dunque non coinvolti in altri programmi specifici di
rilancio) è coinvolto nella programmazione territoriale della Regione
che, avviata nel 2015, mette 350 milioni di euro a disposizione dei
territori.