Le aziende suinicole sarde rischiano di restare beffate
dall’interpretazione delle regole per l’accesso al bando “Benessere
degli animali” e perdere così i relativi contributi economici messi a
disposizione dalla Regione. Lo denuncia la CIA Sardegna, che con una
lettera firmata dal presidente, Francesco Erbì, e dal direttore
regionale, Alessandro Vacca, e indirizzata all’assessora, Gabriella
Murgia, al responsabile del Unità di progetto PSA, Alessandro De
Martini e alla direzione dell’Agenzia Argea, chiede all’assessorato
dell’Agricoltura di intervenire per fare chiarezza sull’argomento,
trovando la giusta soluzione in grado di salvaguardare sia gli aspetti
normativi, sia le aziende isolane.
In pratica per avere accesso al bando relativo alla Misura 14.1.2
Benessere degli animali, settore suino, e quindi poter usufruire dei
contributi previsti, è richiesta la qualifica di azienda Certificata
PSA, rilasciata secondo le disposizioni dell’Unità di Progetto per
l’eradicazione della peste suina. Fino allo scorso anno per ottenere
la certificazione PSA era necessario avere sottoposto l’azienda ad
almeno un controllo negli ultimi 12 mesi. Poi è entrata in vigore la
determinazione 18 del 25 ottobre 2018, con cui è stata stabilita una
nuova tempistica per i controlli: per le aziende che ricadono nei
comuni con fascia di rischio basso l’arco temporale viene esteso da 12
a 24 mesi. In ogni caso si stabilisce che la certificazione PSA è
valida, senza scadenza, fino al nuovo controllo da parte dei Servizi
veterinari delle Asl. Questo perché capita che le Asl, per problemi di
organizzazione del lavoro, non sempre riescono a rinnovare i controlli
entro i 12 o 24 mesi.
La retroattività di quest’ultima determinazione è stata negata da una
nota esplicativa della dirigente del Servizio Sostenibilità
dell’Assessorato, che ha escluso dalle nuove disposizioni l’annualità
2017, per gli impegni chiusi entro il 14 maggio 2018. Quindi per il
2017 restano valide le precedenti norme con il risultato che, qualora
i controlli Asl siano stati effettuati oltre i 12 mesi, l'azienda
perde la certificazione PSA e di conseguenza il contributo previsto.
Questo senza avere colpe e pur avendo rispettato tutti gli impegni che
attengono il bando Benessere animale, sopportando anche i relativi
costi.