L'ingegner Stefano Visconti, presidente di Federalberghi Nord Sardegna, traccia un bilancio sui rilevamenti statistici delle presenze
turistiche a ovest dell'Isola.
" Un giugno difficile quello appena messo in archivio, - afferma - a
conferma dei timori manifestati dal comparto alberghiero mentre i
numeri passavano da previsionali a consuntivi.
Un giugno reso meno drammatico dalla performance algherese, che
attutisce una caduta che sarebbe stata più rovinosa. Soffre
particolarmente l’area sottesa dal Golfo dell’Asinara, dove
maggiormente ha inciso il minor impegno camere da parte dei
principali, e fino ad oggi consolidati, Tour Operator.
Nel dettaglio, la rilevazione ha interessato 36 alberghi su 95
iscritti alla Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari, e su
110 operanti in area di Rete Metropolitana. In provincia, tra Alghero,
Castelsardo, Porto Torres, Sassari, Stintino, Valledoria e Sorso (per
stare alle principali località turistiche) sono stati campionati tra
gli alberghi che hanno partecipato alla rilevazione statistica
quotidianamente 4.362 posti letto, per un totale su base mensile di
130.860, gli arrivi nazionali sono stati 10.022 mentre quelli
d’oltralpe 13.331.
Le presenze straniere fissano il dato al 66,08% del totale, quindi il
restante 33,92% va ad appannaggio di connazionali e mercato interno
sardo.
Ciò che leva il sonno agli albergatori è l’indice di occupazione
letti, che nel mese appena trascorso di giugno si ferma al 54,05%,
contro il 64,12% del 2018 e il 59,89% del 2017.
Meno 10,05% di occupazione che inevitabilmente lasceranno strascichi
nei bilanci delle imprese del settore. Meno peggio Alghero del resto
dell’area, che perde 7,04 punti percentuali di occupazione passando
dal 68,06% di occupazione del 2018 al 61,02% del giugno appena
trascorso.
Il Golfo dell’Asinara segna una pesantissima battuta d’arresto,
perdendo 17,30% di occupazione quindi fermando le occupazioni dei
propri letti 41,91% contro il 59,21% dell’omologo mese 2018. “Una
battuta d’arresto attesa – inizia il Presidente
Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari- come verso, ma non
certo nell’entità numerica, soprattutto perché arriva dopo stagioni
turistiche soddisfacenti per il comparto che rappresento”. Mentre si
approfondiscono le motivazioni di questa frenata cosi brusca, vale ciò
che agli iscritti in Associazione è già tristemente noto.
“La zavorra al nostro prodotto turistico, costituita dal prezzo dei
trasporti e dallo stato della viabilità interna all’isola non ha
ridotto il proprio peso – continua il Presidente Visconti- , i mercati
nostri concorrenti (Nord Africa e Sud Est Europa su tutti) hanno
ripreso vigore, l’indice di vetustà medio dei nostri fabbricati
alberghieri è elevato e quindi fa percepire una minor qualità nel
rapporto qualità prezzo come spesso i nostri clienti ci fanno notare”.
Fino ad oggi, solo la buona pratica del Tax Credit (il recupero di
parte degli investimenti in ammodernamento e ristrutturazione dei
fabbricati alberghieri alle imprese in regola con l’Erario,
detraendoli dal versamento delle imposte) può essere considerato un
validissimo aiuto alle strutture ricettive che volessero ammodernarsi,
col limite di essere comunque una manovra occasionale legata a click
day e agli umori del Governo di turno, e non strutturale, come
dovrebbe essere se sul settore turistico si credesse davvero.
“In Albania, le imprese che aprono attività alberghiere di livello
quattro o cinque stelle non pagano imposte per 10 anni e
conseguentemente – prosegue Visconti- possono permettersi di mettere
sul mercato le loro camere superlusso a 50,00 euro al giorno per
persona. In Turchia, il Governo sgrava interamente il costo del
trasporto aereo al Tour Operator che suggerisse la destinazione ai
propri clienti e intermediari.
Nel Nord Africa, si può soggiornare per una settimana in Hotel di
livello superiore al costo per persona, trasporti compresi, di 350,00
euro.” Gli albergatori sanno che in Italia certe pratiche, in altri
Paesi ordinarie e che aumentano a dismisura la competitività del
prodotto, non sono applicabili.
“Il nostro sistema fiscale – conclude il Presidente Visconti- è simile
a quello dei Paesi più evoluti, anche se con aliquote più pesante”
Ecco perché snellire l’attività dell’impresa virtuosa che volesse
investire in sé stessa, che volesse rinnovarsi, che avesse necessità
di crescere anche in termini di volumetria per garantire standard
qualitativi in linea con quelli richiesti dal mercato sarebbe un buon
inizio per mantenere concorrenziale anche l’offerta alberghiera sarda.