“Ci appelliamo al senso di responsabilità di tutti i portatori di
interesse del comparto ovicaprino, convocati attorno a un tavolo dalla
Regione per trovare una giusta soluzione alla crisi del prezzo del
latte, affinché non si abbandoni la trattativa”. Così il presidente
della Regione, Francesco Pigliaru, e l’assessore dell’Agricoltura,
Pier Luigi Caria, che hanno aggiunto: “Non lasciate il tavolo, fatelo
per le decine di migliaia di famiglie che attendono le dovute risposte
su un prezzo del latte inaccettabile.
Mettete e mettiamo tutti da
parte i colori e le appartenenze, non lasciamo che le giuste istanze e
le proteste degenerino in atti di violenza, guardiamo al
raggiungimento di un obiettivo che deve portare a far aumentare
nell'immediato il prezzo del latte pagato ai pastori, e a basarlo da
ora in poi su parametri tecnico economici capaci di ridurre
l'incertezza in cui vivono i produttori primari. Non perdiamo questa
occasione storica – hanno proseguito – che permetterà per il futuro,
attraverso il resto del documento d’intesa già condiviso da tutti, di
governare questo settore che merita rispetto e riconoscimento della
propria dignità di comparto produttivo trainante per la Sardegna”.
Non si è fatta attendere la risposta di Coldiretti che ha risposto a
Pigliaru ribadendo che: "Siamo in attesa che l’associazione
industriali proponga a tutti i pastori della Sardegna il prezzo del
latte che non ha voluto ne trattare ne modificare in questi mesi.
Il presidente Pigliaru e l’assessore all’agricoltura Caria, attraverso
un comunicato stampa, chiedono a tutti i portatori di interesse del
comparto ovicaprino di partecipare al tavolo della Regione “per
trovare una giusta soluzione alla crisi del prezzo del latte”.
Coldiretti Sardegna per mesi e con proposte concrete ha cercato di
trovare delle soluzioni per la grave crisi del settore ovino.
Lo ha fatto nei tempi giusti, quando ancora c’erano le condizioni
minime per poter trattare ed evitare l’inevitabile ed annunciata
esplosione di rabbia di un settore al quale si proponevano e si
continuano a proporre ad oggi, remunerazioni indegne, sotto i costi di
produzione e illegali, visto che l’articolo 62 della legge 1 del 2012
lo proibisce e sanziona: “vieta qualsiasi comportamento del contraente
che, abusando della propria maggior forza commerciale, imponga
condizioni contrattuali ingiustificatamente gravose, ivi comprese, ad
esempio: qualsiasi patto che preveda prezzi particolarmente iniqui o
palesemente al di sotto dei costi di produzione”.
Come annunciato prima dell’ultimo tavolo, il tempo delle trattative è
terminato.
Le proposte di Coldiretti Sardegna, ci sono e sono nel tavolo
dell’assessorato da mesi e quindi datate visto che oggi sono cambiate
le condizioni.
Perciò oggi il tavolo è obsoleto e superato dalla contingenza. Il
prezzo del latte è quello richiesto a gran voce e palesemente dai
pastori manifestanti ed è a loro pubblicamente che l’industria deve
fare la proposta.
Per questo rispingiamo al mittente gli appelli alla responsabilità,
che arrivano da chi ha risposto con il silenzio e l’indifferenza alle
tante nostre proposte, arrivate già quattro anni, ad inizio
legislatura, quando in un momento di serenità per la filiera grazie ad
un prezzo del latte e del Pecorino romano favorevole, avevamo proposto
al presidente Pigliaru, la creazione di un Consorzio di secondo grado
a capitale Sfirs per riunire tutte le cooperative - conclude
Coldiretti - ed avere un unico manager per tutte".
Non si possono recuperare oggi quattro anni di silenzio.