Crolla il prezzo del latte - Le proposte del Centro Studi Agricoli

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  Il Centro Studi Agricoli, nei giorni scorsi ha riunito il suo organismo direttivo, per analizzare la situazione del prezzo del latte di pecora e della filiera ovi-caprina, alle porte della nuova stagione di produzione 2019. Abbiamo evitato nei mesi di Settembre e Ottobre di fare nostre considerazioni pubbliche sul comparto, afferma il Presidente Tore Piana, perché non volevamo creare allarmismi e perché confidevamo in questi mesi di azioni e decisioni strutturali da parte della Regione a guida Pigliaru, constatiamo con molto rammarico, che in questi mesi, nulla è stato fatto. Da parte nostra, le proposte le abbiamo fatte, non ultima la nostra lettera inviata all’Assessore all’Agricoltura Caria nel mese di Agosto, dove proponevamo azioni chiare e secondo il nostro parere strutturali che se prese avrebbero sicuramente contribuito a determinare stabilità nella filiera e un prezzo del latte di pecora stabile per almeno i prossimi 5 anni.

  A oggi nulla è stato fatto, se non una riunione di filiera convocata dall’Assessore dove nulla si è deciso e un’altra che, secondo le notizie che ci arrivano, sarà convocata a breve. Ma il nulla, regna anche nell’organismo inter professionale OILOS, che anche dopo aver ottenuto il riconoscimento Ministeriale, appare più una sigla da “ sopramobile” che una realtà capace di prendere decisioni. La situazione a oggi in Sardegna, appare drammatica per l’intera filiera, siamo agli inizi della nuova campagna di produzione, con il prezzo del latte che viene contrattato a 0,60 centesimi al litro, rispetto ai 0,85 centesimi litro della passata stagione.

  Un crollo verticale del prezzo che metterà in ginocchio il 90% delle aziende Sarde. Ma le proiezioni della situazione della filiera, secondo il Centro Studi Agricoli, questa volta non toccheranno solamente gli allevatori Sardi, ma a rimetterci questa volta saranno anche i trasformatori, ci saranno sicuramente turbolenze nel mondo delle cooperative lattiero-casearie, che per la prima volta negli ultimi dieci anni, rischia di pagare il latte di pecora, prodotto dai soci ,di gran lunga inferiore, rispetto al settore industriale, stiamo parlando della campagna appena conclusa del 2018. Oggi questa incertezza/certezza del prezzo del latte di pecora a 0,60 centesimi al litro e forse anche meno, sta causando nel mondo delle campagne Sarde, un forte malessere che se non gestito bene, porterà a un periodo di grandi proteste e tensioni sociali in tutta l’isola. Come Centro Studi Agricoli, riteniamo che vi sia urgentemente e straordinariamente necessità di decisioni politiche, da parte della Regione Sardegna per salvare un comparto, che definisco essenziale per il futuro della Sardegna, continua Tore Piana.

  Per fare questo vi è la necessità di: 1) Adeguare il piano dell’offerta del Pecorino Romano DOP, stabilendo una penalità di 1 euro al Kg / rispetto agli attuali 0,16 centesimi, per chi supera le produzioni stabilite all’interno del piano produttivo . 2) Incentivare fortemente le produzioni delle altre due DOP di pecorino, cioè il Fiore Sardo DOP e il Pecorino Romano DOP, con azioni e finanziamenti di incentivazioni. 3) Modificare il disciplinare delle produzioni del Pecorino romano DOP 4) Stanziare non meno di 16 milioni di euro nella Legge finanziaria regionale 2019, attualmente in discussione, da destinare a uno specifico bando AGEA che ritiri circa 30.000 Ql di pecorino romano dal mercato, per essere destinato agli indigenti. 5) Chiedere una moratoria, straordinaria al Governo Nazionale, e da inserire nella Legge di Stabilita Nazionale, che blocchi gli insoluti e gli arretrati dei pagamenti INPS agli agricoltori Sardi, permettendogli il rilascio del DURC, necessario per poter incassare il premio Unico della PAC e del PSR, in pagamento in questi giorni.

  Non si tratta di una sanatoria, ma di un posticipo e rateizzazione dei pagamenti. 6) Il pagamento immediato, dei decreti emessi e da emettere delle misure PSR Sardegna, una situazione a dir poco VERGOGNOSA, quella dei ritardi e della altissima burocrazia nella gestione del PSR. 7) Creare Incentivazione, studi e finanziamenti per la qualità delle produzioni dei formaggi Ovini Sardi. 8) La richiesta di far funzionare bene l’attività dell’importante Organismo Interprofessionale OILOS, eventualmente sostituendone, se necessario, il gruppo dirigente attuale. Queste secondo, il Centro Studi Agricoli le azioni che dovrebbero essere addotte entro il mese di Novembre 2018, se si vuole salvare l’intero comparto Ovino in Sardegna. Da parte nostra, conclude Tore Piana, come sempre, la massima collaborazione per contribuire con chiunque per apportare il nostro supporto tecnico, idee e proposte. Annuncio infine, che nei prossimi giorni, incontreremo i dirigenti di una delle più grandi associazioni di produttori di latte di pecora della Sicilia, per sottoscrivere, come Centro studi Agricoli, un importante protocollo di collaborazione, con lo scopo di confrontare e discutere le problematiche della filiera ovini, con gli amici Siciliani, conclude Tore Piana.