Stefano Visconti di Federalberghi: "Non è una stagione da buttare via" - Incertezze sul nuovo management aeroportuale - In calo l'occupazione dei posti letto nel Nord ovest

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  Il Centro Studi Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari redige il bilancio di fine stagione, analizzando il periodo maggio settembre grazie ai dati puntualmente inviati da un campione di 40 strutture ricettive associate su 96 iscritte, e 110 totali operanti in provincia. Gli indicatori presi a base di ragionamento sono i consueti: arrivi, presenze e indice di occupazione medio, cioè il rapporto tra presenze e posti letto totali. Fissando l’attenzione sull’intera area provinciale, Stintino, Sassari, Sorso, Alghero, Castelsardo, Valledoria e aree interne, i posti letto campionati su base stagionale (maggio settembre) sono stati 681.985. Gli arrivi nazionali 44.436 che originano 149.640 presenze, mentre gli arrivi internazionali sono stati 74.533 per 304.820 presenze.

  L’indice di occupazione letti si ferma al 66,64% contro il 68,61% del 2017 e lo stesso valore 68,61% che la cabala volle per il 2016. Sostanzialmente, una perdita occupazionale contenuta in 2 punti percentuali, che tuttavia manifestano un segnale che sarà bene non trascurare per il futuro. Su Alghero, destinazione prediletta dai turisti d’oltralpe, i posti letto campionati sono stati 422.400, gli arrivi nazionali hanno raggiunto quota 23.008 producendo presenze per 80.146, i flussi internazionali indicano 51.559 arrivi per 223.053 presenze. L’indice di occupazione letti resta sostanzialmente invariato, fissandosi al 71,78% contro il 72,36% del 2017 e il 71,33% del 2016. Per l’area vasta Golfo Asinara, 255.746 posti letto campionati, 21.318 gli arrivi italiani per 64.384 presenze, 22.842 arrivi internazionali per 81.675 presenze. Nota dolente, l’indice di occupazione letti, che cala sensibilmente al 59,07% dal 64,66% del 2017 e dal 63,36% del 2016.

  “I soggiorni medi più lunghi – commenta i dati il Presidente Federalberghi-Confcommercio Provincia di Sassari Stefano Visconti- restano appannaggio dei turisti stranieri, che mediamente soggiornano 5 giorni contro i 3,5 giorni di media che l’ospite italiano dedica alla località. Gli ospiti che provengono dai quadranti più a nord dell’Europa hanno anche maggior capacità di spesa. I mercati di riferimento – prosegue Visconti- sono invece variabili rispetto alle località turistiche d’area provinciale, confermando l’eterogeneità anche commerciale dei nostri vari distretti.” Ad Alghero, i turisti italiani quotano il 25% del totale presenze, e restano comunque il primo riferimento. Il mercato scandinavo precede nella speciale classifica quello del Regno Unito, della Germania, della Francia e della Spagna. A Stintino, la quota di maggioranza assoluta vicina all’80% è costituita da connazionali, cosi come a Sassari, dove insiste per un valore superiore al 50%, a Valledoria il primo mercato è quello tedesco. In tutte le località, è trasversale e diffuso il turista spagnolo , incoraggiato al viaggio dalle facilitazioni a raggiungere l’isola via mare.

  “La composizione degli ospiti delle nostre strutture ricettive deriva fondamentalmente dalle località collegate per aria o per mare alla nostra destinazione – interviene il Presidente Visconti – pertanto su base provinciale il primo mercato è quello tedesco, seguono francese, Regno Unito, scandinavo, spagnolo, dopo ovviamente il mercato italiano, ancora il primo in ordine a presenze turistiche. Per questo motivo – prosegue Visconti- dal 2016, riscontriamo una mancata diversificazione per il Nord Ovest dell’isola dei mercati di riferimento, vista la ricostruzione ancora in corso del network aeroportuale del Riviera del Corallo, dopo la privatizzazione dello scalo. Sostanzialmente, le destinazioni collegate sono poco variate nell’ultimo triennio, non favorendo la generazione di nuovi flussi turistici di rilievo per la località. In un recente passato –rende noto Visconti- e fino all’avvicendamento ai vertici della Sogeaal con conseguente variazione dei riferimenti, le interlocuzioni con l’aeroporto di Alghero erano costanti, e avevano prodotto oltre a due nuovi collegamenti cofinanziati dalle imprese, una lista di cosiddette “rotte desiderata” dal comparto produttivo.

   Era allo studio – prosegue il Presidente Visconti- una versione più industrializzata di modello di condivisione del rischio (legato all’attivazione di nuovi collegamenti aerei) e cofinanziamento delle rotte, per incentivare l’attivazione di nuove rotte con nuovi vettori. Discorso interrotto, speriamo solo temporaneamente”. Per il comparto alberghiero, comunque non è una stagione da dimenticare. “Anche se 6 alberghi su 10 vedono diminuire le proprie occupazioni – conclude il Presidente Visconti – e di questi la maggior parte contengono il calo entro il 5%, il ricavo medio per camera superiore rispetto all’anno precedente ha azzerato il minor riempimento dei letti. Un segnale positivo quest’ultimo, indice di apprezzamento da parte dei mercati del nostro prodotto turistico.”