Dopo una stagione primaverile non proprio esaltante dal punto di
vista dei consumi di abbigliamento, calzature, pelletteria e accessori
c'è attesa per questi saldi estivi che rappresentano un banco di prova
per il dettaglio moda. Secondo le stime del centro studi regionale,
rispetto allo scorso anno ogni famiglia spenderà circa 175 euro, cifra
inferiore rispetto alla media nazionale che si aggira intorno ai 227
euro. 473mila famiglie sarde attendono i saldi per acquistare
abbigliamento, calzature e accessori nella nostra Isola. Pro capite
nell'Isola si spenderanno circa 76 euro, 98 a livello nazionale.
“Le promozioni continue in qualsiasi periodo dell’anno e gli acquisti
online non aiutano i nostri commercianti per recuperare i fatturati
degli anni che hanno preceduto la crisi. Altro fattore determinante è
l’assenza di controlli e regole certe per quanto riguarda
l’abusivismo”, ha detto il presidente di Confcommercio Alberto
Bertolotti, “chiediamo ormai da anni una revisione della normativa
sulle vendite promozionali e incentivi al settore, gli strumenti
attuali non bastano”.
Le regole: ? Cambi merce: la possibilità di cambiare il capo dopo che
lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del
negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme
(art.1519 ter cod. civile introdotto da D.Lgs. n.24/2002).
In questo
caso scatta l'obbligo per il negoziante della riparazione o della
sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la
riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però
tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della
scoperta del difetto. ? Prova dei capi: non c'è obbligo; è rimesso
alla discrezionalità del negoziante. ? Pagamenti: le carte di credito
devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto
nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.