Una full immersion di tre giorni nel mondo della pizza, tra laboratori
e workshop, alla quale prenderanno parte le trentanove più importanti
pizzerie italiane per la terza edizione della manifestazione: “La
città della pizza”, organizzata da Vinòforum in collaborazione con
Ferrarelle, che si terrà a Roma, nello spazio espositivo del Ragusa
Off, da venerdì 12 a domenica 14 aprile.
A rappresentare la Sardegna nel gotha della pizza italiana di
eccellenza è stata chiamata “Sa Scolla”, la pizzeria con cucina di
campagna nata a Baradili appena due anni fa, da una felice intuizione
dell’Accademia Casa Puddu, che a breve aprirà i battenti anche a
Cagliari.
“Arrivare ad essere indicati tra le migliori pizzerie
italiane in così breve tempo non può che renderci felici e confermare
che la strada che abbiamo intrapreso attraverso i corsi di formazione
e la promozione e valorizzazione dei prodotti del territorio, è quella
giusta - sottolinea Gianfranco Massa, presidente dell’Accademia Casa
Puddu e socio di “Sa Scolla” insieme a Giancarlo Dessì – e proporre le
nostre pizze in un palcoscenico come quello nazionale non può che
spronarci a fare sempre meglio. In questa occasione presenteremo anche
una nuova iniziativa nata grazie al supporto di Sardo Sole - Filiera
del Grano Duro coltivato e trasformato in Sardegna, a Villamar, che ha
appena dato vita a un progetto per coltivare e macinare grano tenero
in Sardegna. La base del “Tenero Sardo” che presenteremo a Roma
rappresenta l’innovativo impasto che “Sa Scolla” ha sviluppato in
questi mesi”.
La pattuglia sarda, composta dai pizzaioli Roberto Orrù e Luca
Miscali e dagli chef Nicola Perra e Francesco Vitale, tra impasti,
condimenti e abbinamenti particolari, proporrà in degustazione tre
pizze che delizieranno addetti ai lavori e semplici appassionati.
“Andremo sulla classica Margherita, rivisitata con un pomodoro del
Sinis appassito in forno – spiega Domenico Sanna, responsabile della
ristorazione di “Sa Scolla” - la Pecora, come omaggio all’animale più
rappresentativo nella storia e nell’economia sarda, con straccetti di
pecora marinati e infine la Baccala, con baccalà mantecato e
lenticchie della Marmilla”.