La compagnia Danza Estemporada ritorna al Teatro Verdi sabato 5
ottobre alle 21 con “Lo stato della materia #ilmutaforme”, una prima
assoluta dal forte impatto spirituale e artistico.
L’appuntamento,
inserito nel calendario del festival della danza d’autore “Corpi in
movimento” organizzato da Danzeventi, sarà presentato nella Sala
concerti dello storico teatro di via Politeama, e rappresenterà
un’esplicita esortazione alla ricerca dell’essere “umani”.
Lo spettacolo è una vera e propria installazione danzata, fatta di
coreografie, luci, videomapping e suoni in surround in cui il pubblico
si ritrova partecipe e coinvolto. “#ilmutaforme” nasce da una profonda
rielaborazione de “Lo stato della materia”, collaudata composizione in
cui la regia e le coreografie di Livia Lepri indagano il mistero del
passaggio dalla vita alla morte.
Sempre partendo dalla materia, questo nuovo studio è un folgorante
ritornare alla vita, un riappropriarsi del gioco delle sensazioni, dei
piccoli gesti della quotidianità, e desiderio di innescare un
meccanismo virtuoso per smuovere le coscienze verso il concetto di
responsabilità.
“Per trentasette minuti la gente deve vivere un’esperienza – ha
spiegato Livia Lepri –.
La performance coinvolge il pubblico fin
dall’ingresso al botteghino, per intraprendere un percorso luminoso e
corredato di immagini fino all’ingresso in un nuovo mondo, una nuova
dimensione della vita rappresentata dal concreto spazio scenico”.
L’iniziativa si presenta come un unicum, anche per via
dell’ambientazione, e non sarà più riproposta nello stesso modo. Allo
scopo si presta perfettamente il carattere intimo e riservato della
Sala concerti.
La partitura musicale è una composizione ad hoc. Mette insieme suoni e
rumori, elementi della natura e della quotidianità lasciando spazio ad
alcuni dei motivi lirici più noti nella tradizione coreutica, dal Lago
dei cigni di Tchaikovsky a L’Uccello di fuoco di Stravinskij, melodie
composte nell’Ottocento e a inizio Novecento per la danza storica.
Una parte dei suoni proviene dai costumi delle danzatrici ricoperte di
sacchi di spazzature industriali, che attraverso i movimenti creati
dalla Lepri saranno in grado di generare singolari sonorità.
Le
performer si collocheranno nello spazio come singoli atomi, capaci di
ritornare infine esseri umani. La ricostruzione di un mondo ideale è
alimentata oltremodo dall’intervento di un bambino, il quale
attraverso una ragnatela, quasi nel voler diventare spiderman,
ricostruisce il mondo donandogli ossigeno.