Si è avverato un sogno iniziato tredici anni fa, quando il Cineclub
Sassari diede il via a un progetto che potesse collegare le diverse
zone della Sardegna attraverso il cinema, nell’ottica di riportare una
ricaduta di sviluppo culturale ed economico sul territorio.
Cinque comuni ci hanno creduto, e mai come quest’anno il Sardinia Film
Festival ha avuto un respiro così internazionale. Tra Villanova
Monteleone, Alghero, Bosa, Stintino e Sassari, è stato un vero e
proprio giro del mondo in sedici giorni, un mondo di corti provenienti
da tutto il pianeta, impreziosito dall’incontro con protagonisti di
primo piano del cinema internazionale.
Resteranno a lungo nella memoria la presenza straordinaria della
documentarista Cecilia Mangini, gli incontri con il grande maestro di
montaggio Roberto Perpignani e con il talento dell’animazione Mauro
Carraro. Ma è stata in particolare la finestra aperta sulla Russia, a
permettere di conoscere personaggi d’eccezione come il regista Arthur
Aristakisyan, il premio Oscar Aleksandr Petrov, e infine una celebrità
come Andreji Konchalovskji, al quale è stato assegnato il Premio alla
carriera.
E grazie al focus sulla Russia già si parla di importanti risvolti per
il prossimo anno, a partire da un tour del SFF a Mosca e a San
Pietroburgo.
L’internazionalità si è respirata anche attraverso i membri delle
giuria, con esperti provenienti dalla stessa Russia, dalla Germania e
da Malta, oltreché dal nostro Paese.
Ma questa edizione è stata anche occasione per fare il salto di
qualità verso “l’accessibilità culturale”, grazie alla partnership con
Cinemanchìo, con un’intera giornata dedicata alla sensibilizzazione e
all’utilizzo di innovativi sistemi di inclusione. Per diverse
proiezioni è stato utilizzato l’adattamento ambientale “Autism
Friendly”, poi l’audiodescrizione e la sottotitolazione anche degli
eventi collaterali in diretta, grazie alla collaborazione con
l'associazione Re-spekin on-air e Francesca Marchionne.
Altra importante iniziativa è stata l’incontro, patrocinato dall’Anci,
sul valore del cinema come industria sostenibile e potenziale volano
turistico per lo sviluppo del territorio.
Un’idea nella quale il SFF
crede profondamente. Per questo, il presidente Angelo Tantaro, durante
la serata di chiusura a Palazzo di Città, ha consegnato la Medaglia
della presidenza del Senato allo scrittore Marcello Fois in
rappresentanza del Festival letterario “L’isola delle storie” di
Gavoi, che “da 15 anni è esempio concreto – ha affermato Tantaro – di
come la Cultura possa rappresentare un'importante risorsa per lo
sviluppo del territorio». Tra gli altri meriti riconosciuti, quello di
«aver promosso positivamente, oltre i confini dell’isola, l’idea di
una Barbagia e di una Sardegna fuori dagli stereotipi, una Sardegna
dove, nel nome della letteratura, si può fare cultura tra culture
differenti».
Esemplare il commento di Marcello Fois: «Per non avere turbamenti
amministrativi la nostra unica possibilità è diventare sempre più
eccellenti. Quindi puntare sulla qualità, che poi porta anche alla
quantità. Ma dubitare della qualità troppo facile. Dobbiamo essere
sempre più credibili per far sì che persone incredibili vengano da noi
e ci seguano». Il presidente Tantaro a quindi rivolto l’invito a una
futura collaborazione tra i due Festival.
Al Civico, durante l’appuntamento conclusivo presentato da Rachele
Falchi, al fianco del direttore artistico Carlo Dessì, il sindaco
Nicola Sanna ha espresso parole di apprezzamento per «una grande
manifestazione che è un vanto per la città, non la vogliamo perdere»,
ha detto il primo cittadino, concludendo con il tradizionale augurio
“a zent’anni”.
Una bella sorpresa è arrivata dal grande storico del cinema russo,
Naum Kleiman, che ha inviato un video saluto al pubblico sardo. L’ex
direttore del Museo del Cinema Centrale di Mosca, ha ricordato in
particolare una retrospettiva su Vittorio De Seta grazie alla quale
aveva potuto approfondire la conoscenza della Sardegna. È quindi
venuto il momento dell’assegnazione dei premi di tutte le sezioni in
concorso.
Il vincitore del Sardinia Film Festival 2018, Medaglia del Presidente
della Repubblica, è il corto spagnolo “Màtria” di Alvaro Gago, che ha
conquistato la Miglior fiction internazionale, per il ritratto fedele
della difficile condizione della classe operaia e del ruolo della
donna nella realtà economica nell’Europa di oggi. Menzione speciale è
andata al brasiliano “O vestido de Myriam” di Lucas Rossi.
Miglior fiction italiana è invece “La faime va tout droit” di Giulia
Canella, che ha aperto uno squarcio sensibile nel muro dell’anoressia,
mentre “Stai sereno” di Daniele Stocchi, che racconta lo stato di
crisi della società, ha ricevuto una Menzione speciale.
Lo statunitense “Iron hands” di Cheng Johnson si aggiudica il premio
come Migliore regia per le scuole di cinema over 18 , dove Menzione
speciale va all’argentino “Clandestine” di Sofia Rocha.
La Targa UnipolSai young director 2018 è stata assegnata a Natalia
Konchalowskji, classe 1991, considerata un talento emergente che
conferma la nobile tradizione di una cinematografia importante della
sua nazione di origine.
Il Premio Villanova Monteleone al Miglior documentario italiano è
stato conquistato da “Cinema grattacielo” di Marco Bertozzi, per la
capacità di mettere in relazione vite altrimenti inconciliabili,
diventando emblema di una comunità ideale.
La Menzione speciale è
andata a “Oltre il confine” di Federico Massa, la storia dello
straordinario alpinista, antifascista e partigiano Ettore Castiglioni.
Il Premio Giuria Giovani Villanova Monteleone è andato a “Il nome del
padre” di Daniele Ceccarini e Mario Molinari.
Miglior documentario internazionale è il corto della Federazione russa
“The lake” di Daria Blokina. Anche in questo caso arriva una Menzione
speciale, allo spagnolo “The fourth kingdom” di Adàn Aliaga.
Il Bosa Animation Award per la migliore animazione va al corto
spagnolo “Bendito machine iv - carry on” di Jossie Malis, acuta
parodia sulle contraddizioni del delirio di onnipotenza dell’uomo e
allo stesso tempo tanto vulnerabile. La Menzione speciale è per il
sudcoreano “Where is my moon?” di Baek mi-Youg.
La medaglia del Presidente della Camera dei Deputati va a “Power Off”
della scuola I.C. 70 Marino Santa Rosa – Napoli, regia di Mena
Scilipano, che racconta le relazioni tra l’uso della tecnologia e la
prevaricazione nei rapporti umani.
La Sezione Video-Arte premia l’argentino Pablo Radice per “Templanza!”
e assegna una Menzione Speciale a “The vertigo” dello spagnolo Fran
Agullò.
Il miglior Sperimentale è invece “Perehod (Transition)” di
Denis Kurlaev della Federazione russa; Menzione speciale all’italiano
“Ka” di Claudio Capanna.
Il Premio Diari di Cineclub, periodico indipendente di cultura e
informazione cinematografica, è stato assegnato al documentario “The
harvest” di Andrea Paco Mariani, per aver colto il drammatico
sradicamento di un gruppo di lavoratori agricoli della comunità Sikh.
La “Giuria ristretta maschile” composta da sedici persone detenute di
diverse nazionalità, ha premiato ex equo “Stai sereno” di Daniele
Stocchi e il belga “Fifo” di Sacha Ferbus e Jeremy Puffet.
La “Giuria ristretta femminile” ha assegnato il primo premio al
cortometraggio “Black i am” per la regia dell’honduregna Laura
Bermùdez, menzione a “O vestido de Myriam” al brasiliano “O vestido de
Miriam”.