Un casinò sull’isola per rilanciare l’economia

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Un casinò in Sardegna? La discussione sull'apertura di una struttura dedicata agli amanti del gioco sull'isola è partita ormai diversi anni fa. Nell'ultimo periodo, però, l’idea del casinò è tornata in voga anche osservando il numero di cittadini sardi appassionati al gioco che usufruiscono dei servizi offerti dal web.

Secondo i dati dei Monopoli di Stato i residenti dell'isola sono dei grandi giocatori, infatti, nel 2018 sono stati spesi 1,6 miliardi di euro tra lotterie e giochi e, oltre a tabaccheria e ricevitorie, molti giocatori si ritrovano online sui casinò virtuali. Tra poker, roulette e slot machine sono quest’ultime ad appassionare sempre di più i sardi come la nuovissima gorilla slot che con le sue animazioni avvincenti e grafica di alta qualità riesce a intrattenere tutti coloro che vorrebbero un casinò sull’isola.

Un casinò, quindi, sarebbe una cosa fattibile? Una decina d'anni fa, l'allora governo nazionale aveva lanciato addirittura la proposta di realizzarne una trentina dando la possibilità di aprire una struttura in ogni albergo a cinque stelle.

L'idea, poi, era tramontata. Però il desiderio di avere un luogo fisico, legale e sicuro dove poter giocare e vivere l'ebbrezza che solo un casinò può dare non è mai andata in soffitta, e ritorna in modo ciclico, tanto più sapendo che in tutta Italia strutture del genere si contano sulle dita di una mano e sono tutte concentrate al Nord del Paese. Quello più vicino ai sardi si trova a diverse ore di nave (e poi di auto) ed è quello di Sanremo. Le alternative sono ancora più distanti, gli altri Casinò attivi in Italia si trovano: in Valle d'Aosta c’è il Casino de la Vallée di Saint-Vincent; in Veneto, dove è attivo il Casinò di Venezia, che ha la propria sede principale a Ca' Vendramin Calergi, nel centro storico della splendida città della Laguna e una sede distaccata a Ca' Noghera. Un'altra struttura è quella del Casinò di Campione d'Italia, un'exclave comasca sul lago svizzero di Lugano, che al momento è chiusa dopo il fallimento dichiarato nell'estate del 2018.

L'idea di realizzare un Casinò di Sardegna potrebbe diventare un servizio non solo per chi vive, viaggia o lavora sull'Isola ma anche per tutto il resto d'Italia che si trova sotto il fiume Po. Un interesse, quindi, che anche dal punto di vista economico darebbe grandi opportunità. In molti guardano alla Costa Smeralda come possibile approdo naturale di un Casinò, anche se non manca chi fa il tifo maggiormente per Cagliari. Qui infatti è nato, il 26 marzo del 1984, colui che a oggi è conosciuto come il più importante giocatore professionista di poker della Sardegna, e tra i primi anche in Italia, si tratta di Filippo Candio.

“Drive On”, come viene soprannominato, è stato il primo giocatore professionista del nostro Paese a qualificarsi per il tavolo finale del Main Event delle WSOP, le World Series of Poker. Correva l'anno 2010 quando Filippo Candio sedeva, al Rio All Suite Hotel and Casino di Las Vegas, accanto ai migliori giocatori del mondo chiudendo la partita con un ottimo quarto posto e una vincita superiore ai tre milioni di dollari.

Nella sua carriera ha messo da parte un gruzzoletto complessivo di tutto rispetto, pari a quasi tre milioni e mezzo di dollari: un risultato che lo piazza al quarto posto assoluto tra i giocatori italiani più vincenti di sempre nei tornei live, subito dietro a tre “mostri sacri” del poker come Dario Sammartino (al primo posto con quasi 15 milioni di dollari), Mustapha Kanit (quasi dodici milioni di dollari) e Max Pescatori (più di quattro milioni e mezzo di dollari).

Insomma, la mano dei giocatori sardi è sempre stata molto “calda” e anche per questo l'idea di realizzare un casinò sull'isola trova sempre molto apprezzamenti. I favorevoli a quest'opzione, oltre a sottolineare la bontà di avere spazi legali e riconosciuti per potere esprimere la propria passione, ricordano i vantaggi economici complessivi di una possibile apertura, sia in termini diretti (i posti di lavoro, gli introiti economici e turistici) che in termini indiretti, come il volano turistico e promozionale. Ci sarebbe poi la possibilità d’intercettare una tipologia di pubblico ben disposta a spendere, non solo al tavolo verde ma, pure nelle tante altre eccellenze che la terra sarda sa offrire: un'esperienza turistica e di accoglienza tra le più apprezzate di tutta Italia con bellezze naturali e storiche mozzafiato e una enogastronomia capace di spaziare dal mare all’entroterra.

Insomma, le possibilità per trasformare la Sardegna nella Las Vegas d'Italia – e, perché no, anche di tutto il Mediterraneo – ci sono e sono sul tavolo. La discussione politica e istituzionale a livello comunale, regionale e nazionale presenta posizioni molto diversificate, tra chi è aperto a questa possibilità e chi, invece, è più restio a dare il via libera a progetti connessi al mondo del gioco.

Per sapere cosa accadrà, è necessario aspettare i prossimi mesi se ci saranno o meno aperture in tal senso. Ai sardi il tempo non manca, essendo da sempre tra i più longevi al mondo. Nel caso le risposte fossero positive la Sardegna sarebbe sicuramente una delle candidate ideali in Italia. Si potrebbe pensare, e qualcuno già lo ha già fatto, alla possibilità di creare un casinò galleggiante capace di spostarsi nei vari porti dell'isola, lasciando il casinò nelle varie località per un periodo di tempo limitato, senza scontentare nessuna città che in Sardegna guarda con favore a quest'opzione. Sognare non costa nulla, nemmeno quando si tratta di un Casinò di Sardegna!