“Non abbiamo colto il disagio e la richiesta di cambiamento che ci
proveniva da larga parte della società, e gli elettori ci hanno
richiamato punendoci il 4 marzo con il più basso consenso della storia
della sinistra, anche in Sardegna.
Dobbiamo ripensarci rapidamente e profondamente, dobbiamo dotarci di
strumenti e strategie che ci riconnettano con essi.” Lo afferma Silvio
Lai nella direzione regionale del PD svolta ad Oristano.
“L’assemblea regionale che deve essere convocata il prima possibile
dovrà decidere, prima che sui dirigenti, sul progetto di sinistra in
Sardegna promuovendo, se lo condividiamo, la nascita di un nuovo
partito sardo che si confederi con il partito democratico, attivando
l’articolo 13 dello statuto nazionale. E devono essere i nostri
iscritti a dirlo attraverso un referendum interno, che va proposto già
dall’assemblea di aprile.
Ritengo necessaria una svolta per una nuova formazione che vada oltre
il Pd, rivolta a sinistra e indipendente dalle dinamiche nazionali,
capace di essere più concentrata sui temi dello sviluppo della
regione, ha continuato Lai, in questi anni le questioni nazionali
hanno condizionato la nostra capacità anche di dialogo con i sardi.
Anche le buone politiche sviluppate dalla azione positiva della giunta
Pigliaru, sono finite in secondo piano travolte da un dibattito
nazionale nel quale le ragioni ed il merito non hanno avuto alcun
peso.
Non possiamo che essere a fianco del presidente Pigliaru e della
giunta di Centrosinistra in questo ultimo anno di mandato, per
implementare e rafforzare l’azione positiva sino a qui esercitata” ha
concluso Lai.