Il turismo sardo messo in difficoltà da Solinas - Allarme del Pd

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"Il Presidente della Regione abbandoni ogni fronte polemico che lo impegna, ormai, da settimane, per dedicarsi, con urgenza, all’adozione delle misure necessarie a fronteggiare l’emergenza economica dell’isola”. Lo dicono in un comunicato stampa i consiglieri regionali del Partito Democratico che, con una interrogazione, hanno sollecitato il Presidente Solinas a decidere, una volta per tutte, se continuare nel suo personalissimo braccio di ferro col resto del mondo, sulle questioni dei protocolli sanitari giudicati impraticabili, o dei certificati destituiti da ogni fondamento scientifico, come hanno provato a spiegargli i suoi colleghi Presidenti delle altre regioni d’Italia, oppure, rimuovere tutte le incertezze, e avviare uno poderosa campagna promozionale al fianco degli operatori turistici regionali, stritolati dalla crisi economica e superati dalla velocità della ripartenza dei loro diretti concorrenti, sullo stesso mercato turistico nazionale internazionale.

“Nel frattempo che Solinas era impegnato in una polemica di dimensioni mediatiche nazionali – continuano i consiglieri democratici – i grandi tour operator, costretti dai tempi ristretti della programmazione delle vacanze, smistavano i turisti in altre località concorrenti con la Sardegna, con tutte le immaginabili conseguenze economiche che da ciò derivano”.

“Di tutto ciò, purtroppo, i sardi non se ne potranno fare alcunché, neppure poter dire, per l’epilogo che attende la vicenda dei passaporti e dei certificati sanitari, che sia stata combattuta una giusta battaglia per poter disporre di strumenti utili a qualcosa”.
A titolo esemplificativo, si potrebbero utilizzare, da una parte, i dati dei mesi cha vanno da giugno a settembre 2019, laddove sono sbarcati nell’isola 4.521.834 viaggiatori, con una media di arrivi di 37.681 passeggeri al giorno, e punte ben superiori ai 45.000 arrivi al giorno nel mese di luglio.
Dall’altra parte, si dovrebbe considerare che, in più di tre mesi, in Sardegna, dall’inizio della pandemia e sino al 31 maggio, si è riusciti a processare, complessivamente, solo 57.296 tamponi, quanto poco più gli arrivi medi di un giorno dell’estate 2019.

“Ora - concludono i dem - crediamo che nel caso in cui il Governo regionale preferisse mantenere ferme le proprie posizioni sui protocolli di ingresso nei porti e negli aeroporti sardi, posizioni definite inutili, impraticabili e ingestibili dalle stesse autorità preposte alla validazione dei processi sanitari, oltre che dai Presidenti delle altre Regione, la Giunta regionale dovrà necessariamente stabilire, con estrema urgenza, le contromisure finanziarie da adottare per compensarne gli effetti economici conseguenti che da tale decisione deriverebbero sull’intero comparto del turismo sardo, in aggiunta agli effetti della crisi economica in atto. In alternativa, si decida di ripartire in fretta, provando a recuperare il tempo perduto”.