«Si è chiusa a Ittiri la campagna del tesseramento del Partito Sardo
d’Azione che si candida ad assumere il ruolo di forza propulsiva per
una nuova proposta di governo per la Città.»
Comincia così la nota della sezione sardista iittirese che aggiunge: «Una Comunità apparentemente fiorente purtroppo distrutta e
disorientata dopo gli ultimi anni di disamministrazione politica ed
amministrativa. Il Psdaz propone un radicale cambio di passo, sia
culturale che programmatorio, deciso e di sostanza, attraverso una
nuova azione politica, che possa affermare un territorio quale è il
nostro da troppo tempo disconosciuto.
Il partito pone quindi al centro gli ittiresi che sono stati
letteralmente dimenticati da un’amministrazione troppo attaccata al
potere fine a se stesso e distratta da una campagna elettorale
perenne. Una amministrazione che non si è ancora accorta della gravità
dei problemi in cui è stata fatta piombare la nostra comunità. Una
guida amministrativa totalmente inadeguata, culturalmente non all’
altezza, perché non riesce più a riconoscere quale grado di priorità
abbiano le diverse emergenze strutturali, per non parlare poi di un
tessuto sociale prossimo al collasso.
I dati impietosi della fuga dei
giovani sono disarmanti, siamo passati dall’essere una rigogliosa
realtà ed un preciso punto di riferimento per le comunità del
territorio del nord-ovest della Sardegna ad una semplice ed anonima
periferia della Città di Sassari. Vogliamo essere invece portatori di nuove e buone idee, di nuovi
finanziamenti per la nostra comunità e perché vogliamo esserci per
dare un contributo fattivo e concreto, non per scaldare le poltrone.
Il Psdaz si candida quindi per dare concretezza ad una amministrazione
virtuosa, che tuteli, curi e rilanci le nostre eccellenze.
Crediamo nella difesa e per una reale valorizzazione della nostra
Cultura e Storia antica ricca, non solo di illustri personaggi, ma
anche di interessanti scritti e documenti storici che narrano la
nostra peculiarità.
E’ urgente garantire, rilanciare e riconquistare il giusto ruolo che
spetta all’ospedale “Alivesi” arricchendolo di tutti quei servizi oggi
assenti. Riteniamo sia di fondamentale urgenza riportare ad Ittiri –
eliminando così enormi disagi ai nostri cittadini più deboli - il
centro per l’impiego oggi fatto cadere nel dimenticatoio.
E’ strategicamente urgente potenziare la presenza delle Agenzie
Regionali di assistenza all’agricoltura e per la immediata
ristrutturazione di una rete viaria rurale ormai distrutta. E’
altrettanto urgente la creazione della cittadella sportiva e la
riapertura della scuola elementare di via Marini. Non è più rinviabile
la programmazione e la riscrittura di un nuovo piano del traffico
nonché il ripristino immediato, dopo l’ ultimazione dell’ esecuzione
dei lavori relativi ai marciapiedi, del doppio senso di circolazione
del Corso Vittorio Emanuele.
Invitiamo chi di dovere ad abbandonare quelle strategie spicciole che
hanno il sapore delle comiche con un pizzico di tragico nonché
fortemente ingannevoli ai danni della popolazione ed orientate, nel
periodo elettorale, a dimostrare quanto sia “Buono” e “Bravo” chi
amministra; è altresì urgente predisporre un piano per l’ effettivo
rilancio del centro storico; della ricerca di una nuova formula di
sviluppo del tessuto locale, inclusivo per artigiani e commercianti.
Non è più rinviabile la programmazione per la risoluzione definitiva
dell’emergenza idrica dell’agro e dell’ individuazione di un concreto
ruolo utile al rilancio del mercato civico. Riteniamo anche che sia
tempo di dare risposte serie per la risoluzione dei numerosi problemi
legati alle condotte colabrodo all’interno della cittadina che
tantissimi danni sta provocando agli ittiresi ed alle attività
produttive. E’ altrettanto urgente la riscrittura, inquadrandola in
una visione e prospettiva diversa, il ruolo del Volontariato Sociale
di nuova concezione, liberandolo dai lacci che una certa politica ha
imposto sino ad oggi. Crediamo siano maturi i tempi affinché tutti i
nostri concittadini conclude la sezioen del Psd'Az di Ittiri -
vogliano essere nuovamente “Ittiresi” cosa che equivale alla
valorizzazione della nostra innata creatività, amore per il lavoro e
per la difesa della famiglia.»