Sono 277 i comuni sardi che perdono abitanti. Su 377 soltanto 78 hanno
registrato un incremento della popolazione, mentre 22 sono in pareggio
tra natalità e mortalità. Sono i dati allarmanti di una Sardegna in
cui lo spopolamento delle zone interne non concede tregua, illustrati
nel corso di una conferenza stampa in Consiglio regionale dal Gruppo
dei Riformatori sardi che hanno presentato una Proposta di legge sulle
“Azioni a favore delle zone interne e di contrasto dei processi di
spopolamento”.
Un testo di 14 articoli che ha l’obiettivo di contrastare un fenomeno
“che rischia di snaturare l’identità della Sardegna, procurando danni
irreversibili all’economia dell’Isola e al nostro tessuto sociale”.
“Abbiamo immaginato una serie di interventi, agendo sia sulla leva
fiscale sia sui servizi, anche di tipo sanitario, con l’obiettivo di
rendere più appetibile risiedere in un piccolo Comune delle zone
interne”, ha affermato Michele Cossa, capogruppo dei Riformatori, il
quale ha ringraziato per l’importante contributo dato alla stesura del
testo i colleghi del partito dei Riformatori, Franco Meloni e Sergio
Pisano.
Tra gli interventi più importanti l’incremento delle risorse del
Fondo unico per gli enti locali di 20 milioni da destinare ai Comuni
con una popolazione inferiore ai 5mila abitanti, che abbiano
registrato un decremento demografico nell’ultimo decennio in misura
superiore al 3 per cento, utilizzare l’addizionale Irpef pagata dai
cittadini residenti nei Comuni sotto i 5mila abitanti per finanziare
una serie di attività economiche e per il recupero del patrimonio
immobiliare dei piccoli centri. Non solo.
La proposta di legge prevede
anche un incentivo per i pensionati che decidono di trasferirsi in
Sardegna da altre regioni con la restituzione del 70 per cento
dell’Irpef versato a patto che trasferiscano la residenza, per almeno
9 mesi l’anno, in un Comune con meno di 5mila abitanti situato a non
meno di 20 chilometri dalla costa e che acquistino o affittino un
appartamento con contratto almeno di tre anni.
Tra gli altri interventi: la riduzione del 90 per cento dell’Irap per
le imprese con sede operativa e con almeno 5 dipendenti in un Comune
sotto i 5mila abitanti, ma anche la predisposizione di un piano per i
servizi sanitari per le aree rurali e montane, interventi in materia
di istruzione e formazione, di recupero e riqualificazione dei centri
storici di sostegno agli operatori di trasporto privati e di
promozione di alberghi diffusi.
Il testo sarà poi assegnato all’esame delle Commissioni competenti per
poi arrivare in Consiglio regionale. Il consigliere e coordinatore
regionale dei Riformatori, Aldo Salaris, ha fatto un appello ai
colleghi di maggioranza e opposizione in Consiglio regionale affinché
abbiano un approccio propositivo verso questo testo che ha l’obiettivo
di aiutare i piccoli Comuni e combattere lo spopolamento. All’incontro
erano presenti, anche le sindache di Birori, Silvia Cadeddu, e di
Elini, Rosalba Deiana, due paesi che hanno poco più di 500 residenti