La sinistra algherese, da sempre definitasi amica e vicina alle
borgate, si rivela, per l’ennesima volta, poco corretta nelle sue
azioni, che non rispettano i tanti proclami di interesse e vicinanza
agli abitanti dell’agro.
La dimostrazione sono alcuni punti programmatici elettorali della
coalizione di Mario Bruno che vedrebbero un impiego dei proventi della
Tassa di Soggiorno ad uso esclusivo di due sole borgate pure
provenendo da attività ricettive diffuse in tutto il territorio di
Bonifica.
Comprendo bene come in un sistema agricolo messo in
ginocchio da un Piano Paesaggistico Regionale voluto dall’allora
Governatore Soru con il beneplacito dell’attuale sindaco di Alghero e
della sinistra cittadina, non sia facile armonizzare le poche risorse
presenti in funzione di un progetto di valorizzazione dell’intero agro
storico, ma non esistono borgate di serie A e borgate di serie B.
La sinistra cittadina non è nuova ad atteggiamenti simili. Solamente
pochi mesi fa, infatti, è stato approvato uno studio di compatibilità
idraulica al PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) che, incurante di
evidenti erronee interpretazione di alcuni canali di bonifica, ha
vincolato, mortificandoli dal punto di vista produttivo ed economico,
ben 800 ettari del nostro agro.
Quindi, prima hanno abbandonato 150
famiglie residenti e operanti nei fondi vincolati dal PAI, e oggi le
borgate storiche con sole due “felici” eccezioni.
Invece si deve ripartire da tutte le borgate, centri di aggregazione e
di vicinanza solidale, rivitalizzandole e disegnando aree insediative
nel loro intorno, per favorire un riavvicinamento dei residenti
all’agro senza spreco di suolo produttivo. Bisogna incentivare la
realizzazione di servizi di prossimità e di vicinato, investire i
proventi della Tassa di Soggiorno laddove hanno avuto origine, guidati
da un disegno organico di valorizzazione e non da pregiudizi di
origine ignota.
Senza dimenticare la Regione, con la quale è urgente
aprire una trattativa per offrire una seconda possibilità ai tanti
immobili – oggi in abbandono – che stazionano nel nostro territorio,
evitando ulteriori scelte insensate come quella di acquisirli senza
disporre di denari per risanarli.
Dobbiamo partire dalla realtà, per costruire progetti fattibili che
diano nuova vita al nostro agro, senza distinzioni, senza classifiche,
senza preferenze.