C’è anche una delegazione di studenti sardi a Palermo per partecipare
alle celebrazioni “Insieme contro le mafie per il XXVII anniversario
delle stragi di Capaci e Via D’Amelio”.
Gli studenti di Carbonia, Sassari e Sant’Antioco si sono imbarcati
ieri a Civitavecchia a bordo della “Nave della Legalità” e sono
arrivati oggi nel capoluogo siciliano per partecipare alle
manifestazioni.
“Sono grato agli studenti e agli insegnanti sardi – ha dichiarato il
Presidente del Consiglio regionale Michele Pais - per la grande
sensibilità che dimostrano.
La lotta alla criminalità organizzata, ma
anche ad ogni forma di violenza fisica o psicologica o a ogni
discriminazione, deve partire proprio dalla scuola”
La delegazione sarda è formata da quattro studenti dell’Istituto
comprensivo Deledda – Pascoli di Carbonia da quattro del Liceo
Scientifico Lussu di Sant’Antioco e da quattro dell’Istituto
comprensivo Salvatore Farina di Sassari.
Il Presidente Pais ha telefonato agli insegnanti che accompagnano i
ragazzi in questo viaggio della legalità: “Vi ringrazio a nome
dell’intero Consiglio regionale, nel giorno del 27° anniversario
della strage di Capaci, dove persero la vita Giovanni Falcone, sua
moglie e tre agenti della scorta, della vostra partecipazione.
Rinnoviamo il nostro impegno civico e istituzionale che deve essere
sempre una costante, una stella polare, che ci deve accompagnare tutto
il giorno e tutti i giorni dell’anno”.
Il Presidente Pais ha ricordato l’’estremo sacrificio ed il coraggio
di chi ha lottato contro la mafia e il grande tributo di sangue dato
dalla Sardegna in un’altra grande strage avvenuta sempre 27 anni fa:
quella di Via D’Amelio a Palermo dove perse la vita il magistrato
Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta tra cui Emanuela Loi.
Il Presidente ha invitato i tre Istituti nella sede dell’Assemblea
nell’ambito dell’iniziativa “Scuole in Consiglio”. “Oggi più che mai
– ha sottolineato Pais - le istituzioni devono ricreare quel senso
civico di rispetto e, al tempo stesso, di interazione con la nostra
intera Comunità. Le istituzioni siamo noi tutti ed il “palazzo”
regionale deve tornare ad essere la casa di tutti i sardi. Solo così,
con un rinnovato patto sociale con le nuove generazioni, potremo
assicurare un futuro di serenità e di libertà per i nostri figli,
affinché ogni forma di criminalità venga definitivamente sconfitta”.