“Si fa sempre più fitta la coltre di mistero che avvolge i rapporti tra
Ats e Sas Domos, la società pubblico-privata costituita ‘ufficialmente’
per prendere in carico i pazienti Aias a seguito della revoca della
convenzione tra quest’ultima e il sistema sanitario regionale ma che,
come abbiamo già più volte denunciato, si candida a diventare una sorta
di ‘Ats ombra’ che potrà gestire gran parte delle attività sanitarie in
Sardegna senza la trasparenza richiesta a un soggetto pubblico”,
dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi per l’Europa in Consiglio
regionale, Attilio Dedoni.
“Nei giorni scorsi si è chiusa la procedura per la presentazione di
‘manifestazioni di interesse’ relative a numerosi profili professionali
necessari per l’avvio delle attività, dai medici (neurologi, fisiatri,
ortopedici e direttori sanitari) agli psicologi, passando per
infermieri, operatori socio-sanitari, terapisti della riabilitazione,
assistenti sociali, animatori, autisti e impiegati”, prosegue Dedoni.
“La procedura si è svolta esclusivamente online, attraverso una pagina
Internet registrata a nome ‘Ats Sardegna’, su cui campeggiava il logo
dell’azienda regionale, ospitata su un sito gestito da una società della
provincia di Treviso. Il bando per la selezione, pubblicato sul sito
Internet dell’Ats, è invece a nome Sas Domos e reca in calce la firma
dell’amministratore unico della società consortile, Luigi Minerba.
In un
quadro così confuso, sarebbe oltremodo utile se, oltre alle risposte che
già più volte abbiamo chiesto in merito alla costituzione di Sas Domos e
che ancora purtroppo latitano (a cominciare dai criteri con cui sono
stati selezionati gli amministratori e con cui saranno scelti i partner
privati), lo stesso Minerba e il dg Moirano facessero chiarezza su chi
sia il soggetto titolare della selezione, chi esaminerà i candidati, chi
ha stipulato il contratto con la società informatica che ha gestito la
procedura e come quest’ultima è stata individuata. Non vorremmo,
infatti, che, con una sanità regionale allo sbando soprattutto nelle
aree più periferiche e disagiate dell’Isola, l’Ats si ritrovasse a
impiegare le proprie risorse e il proprio personale per garantire la
fase di avvio di Sas Domos, distogliendo le une e l’altro da compiti ben
più necessari, come la riduzione delle liste d’attesa nelle strutture
sanitarie pubbliche”.
“D’altra parte, anche nella stessa Ats si moltiplicano le
segnalazioni su una gestione del personale improntata all’inefficienza e
alla mancanza di trasparenza”, conclude il capogruppo. “Se fosse vero,
ad esempio, che Moirano sarebbe in procinto di azzerare gli organigrammi
infermieristici per mettere a concorso i ruoli di coordinamento, senza
tenere in alcun conto gli assetti consolidati e le esperienze acquisite
dalle equipe già operanti ma valutando i partecipanti solo in base ai
titoli e a un colloquio selettivo, si rischierebbe di generare ulteriore
caos negli ospedali, con equipe infermieristiche costituite ex-novo da
coordinatori alla prima esperienza. Si pensi, ad esempio, a cosa
potrebbe accadere nelle sale operatorie, dove anni e anni di conoscenza
e pratica verrebbero letteralmente spazzati via”.