C’erano tutti, tre anni fa. Massimo Zedda, Gianfranco Ganau, Francesco
Pigliaru, Massimo Deiana, Nicola Sanna e l’immancabile, in queste
occasioni, Mario Bruno.
Tutti insieme appassionatamente coloro che hanno affondato la
Sardegna, i suoi maggiori centri e, non paghi, ancora oggi si
ripresentano all’elettorato.
Ma, nel dicembre 2015 l’occasione, era
delle più ghiotte: annunciare il treno super-veloce Sassari-Cagliari e
invadere, come quasi ogni giorno, le pagine dei media di riferimento.
Lo sostiene una nota di Forza Italia che aggiunge: "Nonostante
risultasse già ridicolo chiamarlo con quel nome visto il tempo di
percorrenza (due ore e mezza), ma, dopo un triennio, non solo il
tragitto si compie ancora in oltre 3 ore, ma ciliegina sulla torta, da
quasi 4 mesi (nonostante gli annunci dell’altro, già fallimentare
onorevole di sinistra Chicco Porcu, a capo dell’Arst) non c’è più un
collegamento su ferro tra Alghero, Olmedo e Sassari.
“Oggi raggiungiamo un traguardo epocale, anche perché non c’è nulla
più di sostenibile che il trasporto su rotaia”, queste le parole, nel
2015, dei reietti della sinistra sarda. Annunci intrisi di demagogia
con la solita aggiunta di ambientalismo d’accatto volto a tenere
sempre buono il “partito del non fare”.
Infatti, oggi, non solo non c’è alcun treno super veloce, per dei
chiari fin dal principio problemi tecnici legati alla rete ferroviaria
che andrebbe adeguata ai nuovi mezzi, ma, come detto, il Nord-Ovest
dell’Isola non ha un treno tra il centro principale e la Riviera del
Corallo.
Studenti, lavoratori, famiglie, etc sono costretti a prendere ogni
giorno un pullman con tutti i problemi aggiuntivi e pure eventuali
rischi che questo comporta, oltre che l’aumento dell’inquinamento
andando ad inficiare ogni minimo principio di serio ambientalismo.
E tutto questo nell’assordante silenzio della pattuglia di consiglieri
regionali eletti dal Pd a sostegno della Giunta dei professori.
Politici brocchi che hanno preso in giro un’intera Regione e in
particolare il nostro territorio che, però non vede l’ora di andare al
voto per cacciarli dai loro posti di comando dove hanno fatto solo
danni e riportato indietro la Sardegna di decenni ".