"Mario Bruno ci prova ancora una volta e, siamo certi, non sarà
l’ultima". Comincia così l'intervento di Nuovo Centro destra, Pasd'Az
e Patto Civico sulla strada di collegamento Alghero Sassari.
"Dopo aver bloccato, a causa di scelte alle quali ha dato il suo pieno
contributo,- prosegue la nota - la 4 corsie Alghero-Sassari con
annessa circonvallazione adesso tenta di scaricare le colpe su qualcun
altro vestendo i panni del paladino che vuole salvare l’opera da una
possibile perdita dei finanziamenti, per la qual cosa è già pronto a
dare le colpe al nuovo governo nazionale.
Ripartiamo allora dal principio e cioè quando l’attuale ultimo tratto
della 4 corsie si chiamava, forse per ironia di una sorte che ha
portato certamente male, “primo lotto”.
Cioè la strada Alghero -
Sassari doveva vedere la realizzazione, per primo, del lotto che
partiva da Alghero. Non fu evidentemente così, ma poco male se, come
per gli altri lotti della strada, si fosse proceduto alla sua
realizzazione nei tempi impiegati per il resto dell’opera.
Sul “primo lotto” si addensarono invece le nuvole nere del PPR di Soru
e Bruno in base al quale l’eccessivo impatto ambientale ne
pregiudicava la realizzazione così come prevista. Per essere chiari
per il PPR era necessario che la 4 corsie, arrivata alle porte di
Alghero, proseguisse esattamente come il resto della strada, senza le
varie rotatorie e svincoli in ingresso ad Alghero, senza pista
ciclabile, cioè come una strada a scorrimento veloce piuttosto che
come la circonvallazione urbana che servirebbe ad Alghero per liberare
il centro città dal cappio di un traffico diventato sempre meno
sostenibile soprattutto dal punto di vista ambientale, della salute e
sicurezza pubblica.
Quello è stato il primo grande stop subito dal “primo lotto”. Poco
c’entrava il governo nazionale, che anzi aveva previsto l’opera con i
relativi finanziamenti. Per la cronaca Mario Bruno sedeva nelle comode
poltrone del consiglio regionale e sosteneva, più che Alghero, la
giunta Soru ed il suo devastante PPR.
Superare quel primo blocco imposto dal PPR di Soru non era facile e ha
fatto comunque perdere anni, ma sembrava comunque possibile ripartire
con una progetto adeguato alle necessità della città. Nessuno aveva
preso in considerazione però che la sfortuna di chiamarsi “primo
lotto” era lì, sempre in agguato e che stava per concretizzarsi
nuovamente sotto le vesti di Mario Bruno sindaco. Il nostro, infatti,
abbandonato il comfort di via Roma a Cagliari, fra i suoi primi atti
da sindaco avvallò il rinnovato blocco dell’opera e conseguente
ri-progettazione, sempre con le stesse motivazioni, sottaciute,
dell’impatto ambientale eccessivo rispetto al PPR Soru-Bruno.
Alghero
e gli algheresi nel frattempo potevano e possono continuare a
soffocare nel traffico ed in una situazione ambientale urbana
disastrosa.
I fatti oggi sono sotto gli occhi di tutti e nemmeno un po’ di pudore
impedisce al sindaco che ha determinato il blocco di iniziare la sua
mossa del camaleonte per provare a tramutarsi in colui che invece
adesso si preoccupa di sbloccare sia opera che finanziamenti. Non
sarà sfuggito ai più il silenzio che ha caratterizzato Mario Bruno
quando al governo, sino a ieri, c’era l’amico di partito Delrio (
quello che ha dato una mano alla giunta Pigliaru per vendere
l’aeroporto di Alghero, per intenderci), ed il chiasso che ha iniziato
a fare adesso che invece nello stesso ministero, da un mese circa, c’è
Toninelli del Movimento 5 Stelle, che amico suo non è.
Ha persino sollecitato pubblicamente la deputata Deiana, perché si
attivi per non perdere i finanziamenti, pronto com’è a mettersi la
medaglia in caso di successo o, più probabilmente, ad addossarle le
responsabilità in caso contrario.
L’importante per il sindaco, anche in questo caso, è auto celebrare le
sue presunte gesta e sottrarsi alle sue responsabilità per addossarle
su altri, sperando nella distrazione o nella corta memoria degli
algheresi. Ma alla fine ciò che resta è la realtà di una città che in
questi ultimi 4 anni anni non ha visto realizzarsi nessuna delle
promesse ormai più che ventennali di Mario Bruno ed al contrario -
conclude la nota - ha dovuto vedere il blocco totale di ogni
possibilità di sviluppo".