"La pandemia da
Covid-19 ha avuto un grande impatto sull'organizzazione del lavoro per tante
filiere produttive." Lo sostiene Tonino Ortega, segretario Generale
della Uilcom Sardegna, che interviene sulle difficoltà esistenti nel
comparto mercantile e sulle
prospettive in quello delle telecomunicazioni.
"Se le aziende più
penalizzate - afferma - sono state quelle dei settori del commercio, dei
servizi alla persona, del turismo e dell'intrattenimento, costrette a chiudere
le proprie sedi o ridurre drasticamente la presenza dei lavoratori nella
produzione, una sorte differente è toccata alle aziende di telecomunicazioni,
nella fattispecie i call center, i quali invece hanno trovato nella
remotizzazione delle attività una valida alternativa alla postazione in
ufficio.
Tale remotizzazione non
corrisponde a un vero e proprio smart working (disciplinato da una precisa
legge), ma è stata dettata esclusivamente dallo stato di emergenza che permane
da quasi due anni e che si protrarrà almeno fino al 31 dicembre 2021.
Se il lavoro da casa
per un lato ha agevolato la conciliazione vita/lavoro, dall'altro ha permesso
alle aziende di ridurre i costi per infrastrutture, energia, refezione etc. ed
in alcuni casi addirittura di aumentare la produttività.
L’associazione
datoriale Asstel (Confindustria) ribadisce a più riprese che il lavoro smart
sarà il futuro e che la soluzione “ibrida” rappresenta una sintesi perfetta per
non perdere i vantaggi acquisiti durante questi due anni.
Tuttavia,
mentre per le grandi aziende di Telecomunicazioni alla base esistono già degli
accordi sindacali che permetteranno l'utilizzo dello smartworking quando il
pericolo pandemico sarà scongiurato, la situazione è ben diversa nella filiera
dei call center.
Come Segretario
Generale della Uilcom Sardegna - conclude Ortega - ritengo necessario un tavolo
di confronto con i più grandi gruppi di call center operanti nel territorio
sardo, affinchè tramite una corretta negoziazione si possano definire accordi
che disciplinino in maniera definitiva le nuove dinamiche che questa modalità
di lavoro sta generando."