Operatori socio sanitari precari: grazie e arrivederci -Denuncia dalla FSI-USAE

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  La storia si ripete, la Segretaria Regionale FSI USAE Beatrice Mura denuncia : gli Operatori Socio Sanitari - OSS che per tutto il 2020 hanno e continuano a contribuire per la salvaguardia della salute della popolazione, colpita dalla pandemia più devastante dal dopo guerra ad oggi, ancora non sanno di che morte devono morire.

  "Dopo anni di rinnovi contrattuali a tempo determinato, non possono costruirsi un futuro come meriterebbero, comprarsi una macchina, una casa, perchè sono sempre lì pronti ad andare via sino all'ultimo giorno", Si può continuare avanti così? "Lo chiedo ai vertici della sanità che devono tutelare il personale che hanno coperto turni, ore e ore di lavoro per fronteggiare l'emergenza pandemica e l'Azienda come li premia?

  Mandandoli a casa, non posso credere che non ci sia voglia di speranza da dare a tutti questi giovani e a tutte le mamme di famiglia che attendono con ansia il giorno del loro contratto a tempo indeterminato" . "Come sindacato abbiamo scritto una nota ai vertici ATS/ARES e all'Assessore alla Sanità Dottor Nieddu in modo che possa sollecitare l'Azienda allo scorrimento di questa benedetta graduatoria, l'unica presente su tutto il territorio regionale, con scadenza il 30 settembre 2021.

  Considerando che il piano triennale del fabbisogno del personale anni 2021-2023, è stato approvato con deliberazione n.174 del 30 dicembre 2020, con il quale l’Azienda ATS Sardegna ha dichiarato un fabbisogno di personale OSS di n. 1477 unità, nonché una previsione di assunzioni di n. 220 unità con contratti a tempo indeterminato ed una previsione di cessazione dal servizio di n. 58 unità al 31 dicembre 2021 (considerando inoltre le cessazioni al 31/12/2020 da sostituire), mi chiedo – afferma la Segretaria Regionale -cosa si stia aspettando ad assumere a tempo indeterminato i vincitori di concorso della graduatoria OSS Oristano 2017.

  Non si può lasciare inascoltato - conclude Beatrice Mura - l'accorato appello di aiuto che ci stanno rivolgendo, è un nostro dovere morale ed etico per i ruoli che svolgiamo non ascoltarli. Sono sempre gli stessi Eroi del Covid non dimentichiamolo.