Potranno riprendere le attività sospese per effetto delle restrizioni
adottate durante la prima fase dell'emergenza Covid-19. La Giunta
regionale ha, infatti, approvato la delibera che fissa i criteri per
la riapertura delle strutture diurne che, in Sardegna, assistono
anziani, disabili e minori offrendo servizi educativi e sociali.
“La
ripresa delle attività svolte da questi centri – spiega l'assessore
regionale della Sanità, Mario Nieddu – è di grande importanza sia per
gli utenti, sia per le loro famiglie.
Lo stop, reso necessario per
favorire l'isolamento e abbattere la circolazione del virus, ha inciso
profondamente sulla qualità della vita delle persone, in particolare
dei soggetti più fragili”.
Le attività potranno ripartire con l'adozione di misure anti-contagio:
“I dati, che descrivono l'andamento dell'epidemia sul nostro
territorio, ci permettono di lavorare per un progressivo ritorno alla
normalità.
Occorre comunque prudenza, il virus è ancora in
circolazione.
Le attività dei centri socio-educativi diurni devono
riprendere garantendo la sicurezza degli operatori, degli utenti e
delle loro famiglie”, precisa l'esponente della Giunta Solinas.
Per assicurare la prevenzione del contagio da Covid-19, è previsto che
le attività 'in presenza' si svolgano con modalità adeguate a
regolamentare l'afflusso dell'utenza (attraverso la prenotazione, ad
esempio) e l'adozione di soluzioni utili ad assicurare il
distanziamento fra le persone, oltre alla verifica del corretto
utilizzo dei dispositivi di protezione individuale.
“La riattivazione di questi importanti servizi socio-educativi è una
risposta concreta alle richieste e alle necessità di tante famiglie.
Non intendiamo abbassare la guardia davanti al virus e continueremo a
monitorare attentamente la situazione per poter mettere in campo tutte
le misure che si dovessero rendere necessarie”, conclude l'assessore.