Superano il concorso per la Polizia Penitenziaria ma da 7 anni attendono la chiamata in servizio

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La gioia per la tanto agognata idoneità raggiunta dopo il concorso “375+80 Allievi Agenti Polizia Penitenziaria” è durata ben poco. La vicenda, a dir poco surreale, ha come malcapitati protagonisti circa 170 giovani, provenienti da tutto il Sud Italia, molti sono i sardi, che dal 2012 attendono di poter affrontare le visite psico-attitudinali propedeutiche all’accesso al corpo di Polizia Penitenziaria. Un’odissea rocambolesca iniziata con il blocco del turnover decretato dalla Legge Finanziaria dell’allora Governo Monti, a cui ha fatto seguito il DDL sulle assunzioni straordinarie delle forze dell’ordine, proposta dal Ministro Madia, che ha riacceso una speranza, rivelatasi poi mal-riposta: la normativa ha portato, infatti, nello scorrimento delle graduatorie un vero e proprio “scavalcamento” da parte dei concorsi più recenti, a danno degli aventi diritto in attesa dal 2012. 

Una guerra tra poveri, commentata così dal “Comitato degli Idonei 375+80”: “Giudichiamo sacrosanta la scelta politica di aprire i concorsi ai civili ma chiediamo che venga rispettato anche il diritto di noi ex-militari. Non comprendiamo la reale motivazione per la quale non venga completato l’iter concorsuale previsto. Anche noi abbiamo “diritto” ad essere assunti e soprattutto ad esser tenuti in considerazione e ci chiediamo perché´ tutto risulta cosi` complicato e confuso, tutto ciò ci sembra indecente e privo di etica”.  

A far scalpore è il fatto che non si tratta di una categoria qualsiasi ma della Polizia Penitenziaria, un corpo con oggettiva carenza di organico, come apertamente affermato da parte di tutte le compagini politiche. E’ noto inoltre che lo scorrimento delle graduatorie dei pubblici concorsi sia, in generale, un tema molto sensibile, specialmente in fasi delicate come quella attuale, in cui il mercato del lavoro affronta una vera e propria “stagnazione” (e vogliamo essere buoni). A farsi carico di tutto ciò dovrebbe essere la politica ed è proprio ai rappresentanti politici che il “Comitato degli Idonei 375+80” rivolge un appello: “Adesso tocca alla nuova “buona politica” dare un seguito all’ultima proroga avvenuta con la legge “Salva Imprese” (pubblicata sulla GU 257 del 02/11/2019) che prevede la possibilità di assumere mediante scorrimento entro e non oltre il 30/09/2020. Anche noi vorremmo onorare questa divisa: con anima e cuore siamo devoti al nostro Paese e desideriamo continuare a difendere ancora una volta la bandiera dinnanzi alla quale abbiamo prestato giuramento”.  

Il tempo a disposizione dello Stato per dare risposta a questi ragazzi e alle loro famiglie si riduce di giorno in giorno; l’attenzione mediatica di oggi è tutta (giustamente) concentrata sull’ILVA di Taranto, una ferita aperta per tutto il Paese, ma la Politica non deve aver paura di affrontare le sfide più complesse. Gli aspiranti poliziotti penitenziari non si arrendono e chiedono aiuto, con umiltà, a tutti i rappresentanti politici: proprio in questi giorni, è in fase di discussione la Legge di Bilancio 2020, e a loro basterebbe esser tenuti in considerazione nelle sedi istituzionali opportune senza necessità di favori o di miracoli. 

Se le loro istanze continueranno ad essere ignorate, i ragazzi del “Comitato degli Idonei 375+80” andranno avanti anche da soli: quella che stanno affrontando è una battaglia civile, silenziosa e priva di clamore mediatico ma, allo stesso tempo, è anche una lotta condivisa con chi, come loro, da troppi anni attende risposte su estenuanti graduatorie pubbliche e con chi aspira a lavorare onestamente, a maggior ragione se per lo Stato stesso.