Alghero: il presidente sculaccia il consiglio - Sermoncino in apertura di seduta

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Inizio di seduta anomalo quello dell'ultima assemblea civica algherese che ha per protagonista il presidente dell'aula, l'avvocato Lelle Salvatore, che ha dedicato qualche minuto a rinfrescare la memoria agli inquilini dei banchi di via Columbano, mosso evidentemente da ragioni serie che, al momento, appare inutile citare per rispetto alla istituzione che quell'aula rappresenta. Di seguito il testo della dichiarazione del presidente Salvatore. 

"Apro questo Consiglio con una riflessione doverosa per il ruolo che rivesto ed un invito che faccio a tutti noi, quello di mantenere un dibattito politico che non degeneri nell' aggressione verbale e rimanga nelle linee della serena dialettica costruttiva e ciò anche e forse, in particolare, per quanto riguarda l'utilizzo dei social, che volutamente non ho utilizzato nelle polemiche degli ultimi giorni.  

Ricordo a tutti che oggi, più che mai, i Consiglieri Comunali sono chiamati a fornire il loro fondamentale contributo d'idee, di cultura politica, di credibilità personale e di passione civile. Ho ancora ben chiare le parole pronunciate in occasione della elezione alla carica di Presidente, segnatamente: quando ho dichiarato di impegnarmi con tutte le forze e il giusto equilibrio per garantire, come un "buon padre di famiglia" le prerogative e i diritti di tutti Voi Consiglieri, tanto di maggioranza che di opposizione; quando ho ribadito che il confronto – perchè no! anche duro per la necessità di portare avanti con convinzione le proprie idee - non deve MAI degenerare in offesa alla persona e anzi, deve sempre essere garantita una dialettica pluralista che possa condurre ad una sintesi proficua per gli interessi generali; quando ho preso il preciso impegno di adoperarmi per essere imparziale, pur provenendo da una precisa parte politica, cosicchè ciascuno di Voi, rappresentanti eletti dalla cittadinanza, potesse esercitare il mandato nel miglior modo possibile, attraverso il potere di indirizzo e di controllo che ci è affidato e nella piena osservanza delle Leggi, dello Statuto e del Regolamento.  

Quando, infine, ma non meno importante, ho preso il preciso impegno volto all'ascolto, alla difesa del ruolo istituzionale del Consiglio comunale quale luogo deputato al dialogo e al confronto, al di là delle appartenenze dei singoli. Ebbene, è mia precisa intenzione tenere fede agli impegni assunti nei confronti di tutti e ciascuno e di fronte alla città. 

 Ricordo a me stesso e a Voi tutti che il Regolamento del Consiglio Comunale, all'art. 53 inserito nel capo IV relativo alla disciplina delle adunanze, indica precise norme comportamentali cui i consiglieri TUTTI devono attenersi: oltre ad un abbigliamento consono e rispettoso dell'istituzione, viene richiesto l'uso di un linguaggio consono, educato ed improntato al civile rispetto.  

Certamente doveroso e lecito esprimere critiche anche aspre, rilievi e censure, ma essi devono riguardare esclusivamente atteggiamenti, opinioni e comportamenti politico-amministrativi; giammai si deve scadere in riferimenti attinenti la vita privata o lesivi della onorabilità delle persone."

Detto questo, ricordo a me stesso e a noi tutti che questi stessi principi vanno praticati anche e soprattutto nella vita "esterna al cd. Palazzo" perché si è Consiglieri, cioè rappresentanti dell'Elettorato sempre, anche e soprattutto nella vita di tutti i giorni tra i nostri concittadini. 

Ed ecco perché anche i mezzi di comunicazione virtuali, i social non possono né devono diventare un "porto franco" ove tutto è consentito, perché cosi non può ne deve essere; non deve esserci un terreno impunito ove vengano superati i paletti delle piu elementari regole di civile convivenza ed espressione. 

Ed ecco perché sento il preciso DOVERE di richiamare ed " ammonire" i consiglieri tutti, il sottoscritto in prima persona, al rispetto del ruolo che si ricopre nell'interesse dei nostri concittadini, perché si possa dire alle nuove generazioni che la Politica per prima da il buon esempio in una società educata ed educante.  

Ricordiamo sempre, dentro e fuori questa Aula di essere Galantuomini della politica ". 

 Raffaele Salvatore