Secondo il nuovo rapporto UNICEF ‘La Condizione dell’infanzia nel
mondo 2019: Bambini, Cibo e Nutrizione - Crescere sani in un mondo in
trasformazione’, almeno 1 bambino su 3 sotto i 5 anni è denutrito o in
sovrappeso: 149 milioni di bambini hanno ritardi nella crescita,
troppo bassi per la loro età; 50 milioni di bambini sono deperiti,
troppo magri per la loro altezza; 40 milioni di bambini sopra i 5 anni
sono in sovrappeso o obesi. Circa 2 bambini su 3 tra i 6 mesi e i 2
anni non ricevono cibi che supportano la rapida crescita dei loro
corpi e cervelli.
Questo li espone a rischio di uno scarso sviluppo
celebrale, scarso apprendimento, basse difese immunitarie, aumento di
infezioni e, in diversi casi, morte.
Nel mondo: 340 milioni di bambini – o 1 su 2 – soffrono di mancanza di
vitamine e nutrienti essenziali come Vitamina A e ferro;
solo il 42% dei bambini sotto i 6 mesi viene esclusivamente allattato;
Dal 2000 al 2016, la percentuale di bambini sovrappeso fra i 5 e i 19
anni è raddoppiata da 1 su 10 a circa 1 su 5.
nel nostro paese la percentuale di bambini sovrappeso fra i 5 e i 19
anni è del 36,8%, con un aumento del 39,1% rispetto al 1990.
Circa il 45% dei bambini tra i 6 mesi e i 2 anni non riceve frutta o
verdure. Circa il 60% non mangia uova, latticini, pesce o carne.
Il 42% degli adolescenti che vanno a scuola in paesi a basso e medio
reddito consuma bibite zuccherate gassate almeno una volta al giorno e
il 46% mangia cibo da fast food almeno una volta a settimana. Questi
tassi aumentano al 62% e al 49%, rispettivamente, per gli adolescenti
nei paesi ad alto reddito.
Secondo il nuovo rapporto dell’UNICEF lanciato oggi, un allarmante
alto numero di bambini soffre le conseguenze di una scarsa dieta e di
un sistema alimentare che li sta danneggiando.
“Nonostante tutti i
progressi tecnologici, culturali e sociali degli ultimi decenni,
abbiamo perso di vista questo fatto fondamentale: se i bambini non
mangiano adeguatamente, non vivono in condizioni adeguate”, ha
dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale UNICEF. “Milioni di
bambini sopravvivono con una dieta poco salubre perché non hanno una
scelta migliore. Il modo che conosciamo e con cui rispondiamo alla
malnutrizione deve cambiare: non riguarda solo dare abbastanza cibo ai
bambini, ma prima di tutto dare il giusto cibo. La nostra sfida comune
di oggi.
”
Il rapporto fornisce la ricerca maggiormente esaustiva del 21esimo
secolo sulla malnutrizione infantile in tutte le sue forme. Descrive
un triplice scenario di malnutrizione: denutrizione, fame nascosta
dovuta alla mancanza di nutrienti di base e sovrappeso tra i bambini
sotto i 5 anni.
Il rapporto ricorda che cibo e alimentazione scarsi iniziano nei primi
giorni di vita. Attraverso l’allattamento è possibile salvare vite:
per esempio, solo il 42% dei bambini sotto i 6 mesi viene
esclusivamente allattato, mentre cresce il numero di bambini che
ricevono sostituti del latte materno.
Le vendite di prodotti a base di
latte in polvere sono cresciute del 72% tra il 2008 e il 2013 nei
paesi reddito medio-alto come Brasile, Cina e Turchia, principalmente
a causa di marketing inappropriato e scarse politiche e programmi per
proteggere, promuovere supportare l’allattamento.
Secondo il rapporto, nella transizione dei bambini al cibo soffice o
al solido attorno ai sei mesi, troppi sono introdotti a una dieta
sbagliata. Nel mondo, circa il 45% dei bambini tra i 6 mesi e i 2 anni
non riceve frutta o verdure. Circa il 60% non mangia uova, latticini,
pesce o carne.
Quando i bambini crescono, la loro esposizione a cibi non salutari
diventa allarmante, principalmente a causa di marketing e pubblicità
inappropriate, l’abbondanza di cibi iper-processati nelle città ma
anche in aree remote e un accesso ai fast food e a bevande altamente
zuccherate in aumento.
Per esempio, il rapporto dimostra che il 42% degli adolescenti che
vanno a scuola in paesi a basso e medio reddito consuma bibite
zuccherate gassate almeno una volta al giorno e il 46% mangia cibo da
fast food almeno una volta a settimana. Questi tassi aumentano al 62%
e al 49%, rispettivamente, per gli adolescenti nei paesi ad alto
reddito.
Come risultato, i livelli di sovrappeso e obesità nell’infanzia e
nell’adolescenza stanno aumentando in tutto il mondo. Dal 2000 al
2016, la percentuale di bambini sovrappeso fra i 5 e i 19 anni è
raddoppiata da 1 su 10 a circa 1 su 5. Rispetto al 1975, il numero di
bambini e ragazzi in questa fascia d’età che soffrono di obesità è 10
volte maggiore per le ragazze e 12 volte maggiore per i ragazzi.
“Malnutrizione non significa solo non avere da mangiare a sufficienza,
ma anche mangiare in modo errato o malsano. Attraverso questo
rapporto, si vuole mettere in luce anche il problema dell’obesità
infantile che sta assumendo le caratteristiche di una vera e propria
epidemia. In Europa orientale e in Asia centrale, circa 1 bambino su 7
sotto i 5 anni è in sovrappeso. Appare preoccupante la situazione nel
nostro paese: in Italia, la percentuale di bambini sovrappeso fra i 5
e i 19 anni è del 36,8%, con un aumento del 39,1% rispetto al 1990”,
ha sottolineato il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo.
Il rapporto indica che il peso maggiore della malnutrizione in tutte
le sue forme è sulle spalle dei bambini e degli adolescenti delle
comunità più povere e marginalizzate. Solo 1 bambino su 5 dai 6 mesi
ai 2 anni nelle famiglie più povere ha una dieta sufficientemente
bilanciata per una crescita sana. Anche nei paesi ad alto reddito,
come il Regno Unito, la percentuale di bambini in sovrappeso è oltre
due volte maggiore nelle aree più povere rispetto a quelle più ricche.
Il rapporto inoltre indica che i disastri legati al clima causano
forti crisi alimentari. La siccità, per esempio, è responsabile
dell’80% dei danni e delle perdite in agricoltura, con degli effetti
drammatici su quale tipo di cibo è disponibile ai bambini e alle
famiglie, e anche sulla qualità e il prezzo di quel cibo.
Per rispondere alla crescente crisi della malnutrizione in tutte le
sue forme, l’UNICEF lancia un appello urgente ai governi, al settore
privato, ai donatori, ai genitori, alle famiglie e alle imprese per
aiutare i bambini a crescere in salute:
Permettendo alle famiglie, ai bambini e ai giovani di chiedere cibo
nutriente, anche migliorando l’educazione alimentare e usando leggi
collaudate – come le tasse sullo zucchero – per ridurre la domanda di
cibo non sano;
Spingendo i fornitori di prodotti alimentari a fare la cosa giusta per
i bambini, incentivando la fornitura di cibo sano, conveniente e a
prezzo accessibile;
Costruendo ambienti con cibo sano per i bambini e gli adolescenti,
utilizzando approcci comprovati, come etichette accurate e facili da
comprendere e controlli maggiori sul marketing di cibi non sani;
Mobilitando i sistemi di supporto – salute, acqua e servizi
igienico-sanitari, istruzione e protezione sociale – per aumentare i
risultati sulla nutrizione per tutti i bambini;
Raccogliendo, analizzando e utilizzando dati e prove di buona qualità
per guidare l’azione e tracciare i progressi.
“Stiamo perdendo terreno nella battaglia per diete sane”, ha
dichiarato Fore.
“Questa non è una battaglia che possiamo vincere da
soli. Abbiamo bisogno che i governi, il settore privato e la società
civile rendano la nutrizione dei bambini prioritaria e lavorino
insieme per rispondere alle cause di una nutrizione non sana in tutte
le sue forme”.