Il Gruppo di Intervento Giuridico interviene sulla drammatica
situazione determinata da una pesante stagione di incendi che la
Sardegna sta vivendo e si sofferma anche sugli aspetti ambientalisti
legati alla caccia. "Nonostante - afferma una nota - la sbandierata
"salvifica" collaborazione delle associazioni venatorie alla
prevenzione antincendio (come se chiunque non dovesse far la sua
parte), è pesantissimo il bilancio della stagione del fuoco in
Sardegna, il peggiore degli ultimi anni, tanto da far richiedere alla
Regione autonoma della Sardegna la dichiarazione dello stato di
emergenza (deliberazione Giunta regionale n. 32/58 dell'8 agosto 2019,
"Dichiarazione di sussistenza dello stato di emergenza nel territorio
della Regione Sardegna, in conseguenza degli eccezionali incendi a
partire da luglio 2019").
Eppure, nel silenzio, pare proprio che nelle stanze assessoriali si
lavori per una nuova stagione di caccia che accolga le peggiori
istanze del mondo venatorio.
In grave ritardo è stato chiesto il parere di legge sulla proposta di
calendario venatorio regionale 2019-2020 all'I.S.P.R.A. e tuttora non
è stato convocato il Comitato regionale faunistico per il relativo
esame: nulla trapela dagli uffici assessoriali, ma il parere n. 49150
dell'8 agosto 2019 è stato reso daall'I.S.P.R.A., consulente ex lege
di tutte le amministrazioni pubbliche in Italia, ed è pesantemente
negativo sulla proposta di calendario venatorio: in assenza di
pianificazione faunistico-venatoria e di adeguati censimenti non è
consentita la caccia alla Tortora, alla Pernice sarda, alla Lepre
sarda, mentre non dev'essere consentita la caccia al Moriglione e alla
Pavoncella, per riscontrata rarefazione a livello nazionale e
internazionale.
La caccia al Beccaccino deve chiudere entro il
dicembre 2019, mentre al Tordo sassello, Tordo bottaccio e Cesena
deve avvenire entro il 20 gennaio 2019, in base a norme e documenti
scientifici internazionali (c.d.Key Concepts).
E queste sono solo alcune delle censure principali.
I tempi si dilatano con l'intento nemmeno tanto celato di far
comprimere i giorni utili per un'eventuale impugnazione da parte delle
Associazioni ambientaliste e animaliste davanti ai Giudici
amministrativi, come già avvenuto con successo negli ultimi anni.
Tuttora non è stato approvato il piano faunistico-venatorio regionale
e sono scarsi i censimenti e i monitoraggi faunistici.
E' questo il modo di gestire il patrimonio faunistico isolano?
Le Associazioni ambientaliste e animaliste non lasceranno nulla di
intentato per la difesa della fauna selvatica sarda.