I contatori venivano aggirati attraverso una tubatura abusiva che
consentiva di alimentare le abitazioni senza che l’acqua venisse
conteggiata: è questo l’escamotage messo in atto da due persone
residenti a Tortolì che nei giorni scorsi sono state condannate dal
Tribunale di Lanusei al pagamento di sanzioni per 7mila euro.
Furto aggravato dalla frode. Le pesanti multe sono state determinate
come pena pecuniaria in conversione di quella detentiva. Il reato che
i giudici hanno constatato si tratta di furto con l’aggravante
dell’uso di mezzi fraudolenti “perché si impossessava dell’acqua
potabile”, si legge in entrambi i decreti penali di condanna,
“attraverso il mezzo fraudolento consistito nell’apposizione di un
manocitto idoneo a superare il tratto in cui era apposto il contatore,
in modo da potere ricevere acqua nella proprio abitazione senza pagare
alcun corrispettivo”.
Allacci abusivi. I fatti risalgono all’anno scorso quando il servizio
ispettivo di Abbanoa, nelle ordinarie verifiche sulla regolarità degli
allacci, trovò i due allacci abusivi. Immediatamente vennero
presentate le denunce e successivamente scattarono le verifiche
congiunte con i Carabinieri della stazione locale che confermarono la
presenza del furto d’acqua e presentarono la relazione in Procura.
Trucchi inutili. I vari escamotage per rubare risorsa idrica dalla
rete non hanno più possibilità di passare inosservati. Nemmeno quando
si installano falsi contatori: altro trucco che solitamente veniva
effettuato quando le letture dei consumi erano eseguite su carta e
quindi non si poteva riscontrare immediatamente la manomissione
dell’allaccio. Ora, invece, i tecnici di Abbanoa sono dotati di
palmari elettronici con i quali possono controllare in tempo reale i
dati dei contatori e le coordinate dell’allaccio.