Nel corso delle attività a contrasto degli illeciti in materia
ambientale, militari della Guardia di Finanza della Compagnia di
Alghero e della Sezione Operativa Navale di Alghero ponevano sotto
sequestro 31 kg di polpa di ricci pescati abusivamente da una banda di
5 soggetti, originari della provincia di Napoli ma provvisoriamente
stanziati ad Alghero, i quali prevedevano di rivendere successivamente
il tutto al dettaglio nei mercati del pesce del napoletano.
I cinque, che dichiaravano di aver battuto nei giorni scorsi gran
parte del litorale algherese, sono stati notati dai finanzieri mentre
erano intenti a pulire i ricci pescati sulla litoranea Alghero-Bosa,
dove, per rendere meno visibile la loro presenza, avevano provveduto
ad occultarsi in un’insenatura poco visibile.
I militari, quindi,
pedinavano l’autovettura dove la banda caricava refurtiva ed
attrezzatura, fermandoli successivamente nella zona industriale di
Alghero.
Confessato l’illecito, la banda conduceva i finanzieri presso
l’abitazione da loro affittata ed utilizzata quale base operativa
durante la permanenza in Sardegna.
Lì i militari rinvenivano, all’interno di un frigorifero, 31,360 kg di
polpa di ricci, suddivisa in 112 vasetti di vetro, frutto
dell’attività di pesca abusiva condotta nei giorni scorsi, oltre a
numerosi altri vasetti vuoti da utilizzare per proseguire l’attività
nei prossimi giorni.
Il tutto veniva dunque sottoposto a sequestro, unitamente
all’attrezzatura utilizzata per la pesca abusiva e, nei confronti dei
cinque soggetti, veniva elevata la sanzione amministrativa prevista
dalla normativa vigente in materia, ovvero il D.Lgs. 4/2012, in virtù
del fermo biologico disposto dalla Regione Sardegna.
Il mancato rispetto del fermo biologico finalizzato, come noto, alla
tutela del patrimonio ittico dei mari, favorendo la riproduzione
naturale delle specie più pescate, comporta gravissimi disagi
ambientali, infatti, nel corso delle operazioni, veniva documentato
dai finanzieri come, per estrarre il quantitativo di polpa poi
sottoposto a sequestro, sono stati necessariamente pescati nei giorni
scorsi migliaia di ricci di mare, con un danno incalcolabile alla
fauna marittima della zona.
La merce, immediatamente sottoposta a controllo medico-sanitario
grazie al supporto della locale ASL, la quale ne certificava la
commestibilità, veniva donata dai finanzieri della Compagnia di
Alghero e della Sezione Operativa Navale alla Caritas di Alghero, per
la distribuzione nelle proprie mense.