La Giunta, su proposta dell'assessora della Difesa dell'ambiente
Donatella Spano e di intesa con l'assessore degli Enti locali
Cristiano Erriu, ha oggi approvato un disciplinare per l'uso dei beni
immobili dell’Asinara di proprietà della Regione.
Il documento prevede le modalità di assegnazione in uso a soggetti
pubblici o privati dei beni immobili che la Regione possiede
sull’isola, affidati in gestione all’Agenzia Conservatoria delle coste
per il conseguimento delle finalità istituzionali, compatibilmente
agli indirizzi contenuti nel Piano del Parco nazionale dell’Asinara.
"Dare regole chiare per l'utilizzo degli immobili regionali ci
permette di raggiungere un duplice risultato: la tutela e la
valorizzazione del patrimonio di beni regionali nel rispetto degli
indirizzi del Piano del Parco e la salvaguardia e la valorizzazione
dell'intera isola mettendo gli immobili a disposizione delle
iniziative che i soggetti interessati vorranno attuare", spiega
l'assessora Spano sul disciplinare frutto del lavoro della
Conservatoria con i soggetti istituzionali del territorio. E
sottolinea la valenza della fruizione sostenibile: "I criteri del
documento considerano con particolare attenzione le attività di
gestione costiera integrata in grado di mettere a sistema la tutela
degli ambiti ambientali con la loro fruizione e valorizzazione
sostenibile".
L'assegnazione concerne attività di carattere istituzionale di Enti
pubblici e di ricerca, attività sociali, culturali e sportive,
attività commerciali e/o produttive dove compatibili con la
salvaguardia, conservazione, tutela e valorizzazione dei beni gestiti
e degli ecosistemi costieri e altre attività comunque compatibili con
gli usi ammissibili all’interno del Parco Nazionale dell’Asinara. Il
disciplinare prevede come modalità di assegnazione le forme della
concessione o locazione, del contratto d’affitto e del comodato d’uso
o concessione a titolo gratuito (in caso di Enti pubblici, di ricerca
o ecclesiastici).
Gli affidamenti potranno essere occasionali (non
superiori ai 15 giorni per l’organizzazione di eventi culturali,
formativi e sportivi) o ricorrenti se consentano l’uso degli
immobili, per più di una volta in giorni e momenti stabiliti anche non
consecutivi, per un periodo determinato, di norma non superiore a un
anno. Potranno poi essere continuativi qualora consentano l’uso degli
immobili in forma continuativa per un periodo di tempo non superiore
ai sei anni, o stabili se superiori a 6 anni fino al massimo di anni
19 in ragione degli investimenti preventivati, delle caratteristiche e
della tipologia degli immobili. Infine, potranno essere pubblici nel
caso di comodato precario a tempo indeterminato ovvero concessione a
titolo gratuito esclusivamente in favore di enti pubblici o
ecclesiastici.