Nei giorni scorsi, nell’ambito dell’operazione denomina “Lethal
Weapon”, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di
Stato e condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Enna, sono
state svolte numerose perquisizioni in città e in provincia.
L’attività svolta nella provincia di Sassari, ha dato esito positivo,
ed ha portato al sequestro di due carabine e due pistole ad aria
compressa di potenza superiore a quella consentita dalla legge per la
libera vendita.
L’intera operazione, che ha visto l’interessamento di 48 Squadre
Mobile sul territorio nazionale ed ha portato al sequestro complessivo
di 92 armi, è partita dal capoluogo siciliano ed ha avuto origine
grazie alle indagini svolte a seguito di una delle tantissime truffe
consumate in “rete” attraverso i siti di vendite on line.
Nel corso di
una prima perquisizione svolta nell’ambito di quell’attività di
indagine, gli investigatori siciliani si sono imbattuti in un soggetto
che deteneva nella propria abitazione diverse armi ad aria compressa.
Le armi in questione erano di potenza superiore a quella, entro la
quale, secondo la legge italiana, possono essere acquistate e detenute
liberamente. Nel caso in questione, invece, vista la spiccata capacità
offensiva, le armi rinvenute, devono essere considerate come normali
armi da sparo e, pertanto, possono essere acquistate e detenute solo
se l’acquirente è munito delle autorizzazioni previste dalla normativa
di settore.
Un ulteriore elemento di interesse per gli investigatori,
che è emerso, fin dalle prime battute delle indagini, è il fatto che
le armi in questione sono state acquistate all’estero ed importate in
Italia senza le dovute autorizzazioni amministrative e soprattutto,
senza che i relativi modelli fossero preventivamente verificati
dall’ente italiano preposto alla certificazione delle armi in
commercio sul territorio nazionale. Tale ente si identifica nel Banco
Nazionale di Prova, preposto alla verifica della rispondenza delle
armi in commercio ai requisiti previsti dalla legge. Il mancato
passaggio delle armi in questione dal predetto Banco Nazionale, fa si
che le stesse debbano essere considerate “clandestine” e la loro
detenzione costituisce un grave reato.
L’attività condotta dalla Squadra Mobile di Sassari, come detto, ha
consentito il rinvenimento delle armi sopra indicate e la segnalazione
in stato di libertà alla competente A.G. di un sessantunenne sassarese
che, come le altre persone coinvolte nelle indagini, ha acquistato on
line da un sito estero le armi che deteneva in casa. Tutte le armi
sequestrate verranno sottoposte alle dovute verifiche tecniche
finalizzate a verificarne l’effettiva potenza e, nel caso, venga
superata quella consentita dalla legge, i detentori potranno essere
chiamati a rispondere oltre che dell’importazione illecita, anche
della detenzione di armi clandestine.
A questo proposito la Polizia di Stato invita tutti gli utenti della
rete a porre la massima attenzione ai prodotti che si acquistano on
line.
Si rammenta, relativamente all’acquisto delle armi ad aria
compressa, che la legge consente il libero acquisto e la detenzione di
quelle di potenza non superiore a 7,5 joule. Si rammenta altresì, che
le armi regolarmente detenibili recano una incisione sulla parte
metallica nella quale, appunto, a seguito di verifica del Banco
Nazionale di Prova viene certificata la potenza inferiore al limite
sopra indicato. Infine, si sottolinea che la legge vieta l’acquisto
delle armi per corrispondenza.