Laureato in Scienze Motorie, si dedica allo studio e allo sviluppo
delle metodologie di lavoro e allenamento negli sport di squadra.
Dall'amore per la pallacanestro – esperienza vissuta da atleta a
partire dal suo paese natale, Nulvi, culminata nella serie C giocata a
Cagliari e proseguita poi in panchina – alla passione per il calcio:
fortunato il sodalizio con Rosario Affuso, con cui fra Castelsardo
(Coppa Italia e promozione in serie D) e Latte Dolce (promozione
conquistata in Eccellenza), manda a referto imprese importanti.
Successivamente, proprio a Castelsardo, incrocia la sua strada con
Stefano Udassi: un incontro fortunato, che a distanza di anni si
consolida riportandoli a lavorare assieme.
Già delegato tecnico del
Coni, oltre 23 anni di esperienza nel mondo dello sport – preziosi gli
insegnamenti ricevuti dal professor Molinas e Marco Pinna - e grandi
soddisfazioni arrivate anche dal lavoro con i giovani, a partire dalla
collaborazione attivata nelle ultime stagioni con la Asd Don Bosco di
Nulvi.
Contestualmente il Sassari calcio Latte Dolce ringrazia Alessandro
Cozzula per il lavoro svolto e il contributo dato alla causa nelle
ultime due stagioni biancocelesti: a lui un grosso in bocca al lupo e
l'augurio di una vita professionale ricca di soddisfazioni.
Gavinuccio Piras, preparatore fisico del Sassari calcio Latte Dolce:
«Ringrazio la società e Stefano Udassi per la fiducia che hanno
riposto in me e che spero di ricambiare con il lavoro sul campo e i
risultati che tutti gli uomini di sport si augurano di raggiungere nel
corso del loro percorso.
Ho avuto il piacere di incontrare alcuni dei
dirigenti, l'impatto è stato molto positivo: sento entusiasmo, c'è
voglia di fare. Questo è certamente positivo, sono molto motivato.
C'è
la consapevolezza di essere entrato a far parte di un progetto
importante, e questo non può che gratificarmi.
Conosco il mister da
tanto tempo, ho avuto il piacere di allenarlo negli ultimi anni a
Castelsardo: aveva 38 anni, si impegnava senza risparmiarsi, andava
come un treno e segnava tanto.
Ci siamo divertiti. Il mio metodo? Si
basa essenzialmente sulla progressione del lavoro con grande
attenzione alle caratteristiche dell'atleta in vista del
raggiungimento della performance migliore possibile.
Una preparazione
che definirei integrata e moderna, con sguardo rivolto agli aspetti
condizionali che reputo essenziali ma anche alle specificità del gioco
del calcio.
L'obiettivo è una crescita costante.
Ho grande rispetto
dell'atleta, e per questo credo che la comunicazione sia fondamentale
così come il pieno coinvolgimento dei ragazzi, in modo da spiegare
loro il metodo e non renderli semplici esecutori.
Il mio ruolo? Essere
di supporto alla squadra, allo staff e all'intero gruppo.
Preparare
gli atleti: loro devono crederci, io sono quello che deve farli andare
al massimo delle loro possibilità e potenzialità».