«Il momento è arrivato, non concediamo più proroghe o appelli. Questo
Governo ci deve relazionare sui numeri effettivi dei colleghi
infermieri deceduti durante il Covid-19 e deve soprattutto fornirci i
dati reali dei contagiati suddivisi per categorie di attività. Abbiamo
diritto di sapere, esordisce Antonio De Palma, Presidente del Nursing
Up: in un Paese civile, una classe dirigente che si rispetti, ha il
sacrosanto compito di andare fino in fondo. E se neanche il Premier
Conte e il Ministro della Salute, clamorosamente, non fossero al
corrente delle cifre, promuovano subito una inchiesta interna per fare
luce su quanto accaduto.
Gli organismi di categoria come il nostro,
che da sempre si battono per “rendere evidenti” le qualità dei nostri
infermieri, professionisti forti, leali coscienziosi, carichi di
umanità e doti professionali che mettono in campo a disposizione della
salute pubblica, e anche la Fnopi, Federazione Nazionale Ordini
Professioni Infemieristiche, vanno messe al corrente prima possibile
su quanto è accaduto».
Già a marzo, come Sindacato, avevamo avuto il coraggio, e non ci
risulta che lo abbiano fatto altri sindacati, di diffidare Conte, i
Ministri Speranza e Dadone e tutti i governatori delle Regioni: alla
diffida avevamo aggiunto una costituzione di mora indirizzata proprio
al Presidente del Consiglio. Di fronte a quello che si registrava come
un aumento costante e allarmante del numero di operatori sanitari
contagiati, siamo subito intervenuti con una azione forte e
significativa. Ad oggi, però, sbotta De Palma, nessuno si è fatto vivo
con noi, nessuno ci ha guardato negli occhi per raccontarci la verità.
I laconici comunicati dell’Inail o dell'IIS non ci bastano, non
forniscono tutti i numeri che vogliamo conoscere, non rendono
giustizia a tutto quello che gli infermieri hanno subito. Soprattutto
non danno un senso ai colleghi che hanno perso la vita».
I numeri dell’Escalation di contagiati e morti ci proietta oggi, con
il senno di poi, in un vero e proprio film horror. I numeri che
abbiamo a nostra disposizione sono da bollettino di guerra, ma non
ancora sufficienti a capire, ad avere un quadro reale.
«Non ci resta che provare a far luce da soli, e per questo abbiamo
promosso una nostra inchiesta sindacale», continua De Palma:
4 aprile 2020 - 25 infermieri deceduti, oltre 5.500 contagiati
7 aprile 2020 (appena tre giorni dopo) 26 infermieri deceduti, oltre
6500 contagiati (mille in più in tre giorni).
30 aprile 2020 - 39 infermieri deceduti, 8800 contagiati.
12 maggio 2020 - 40 infermieri deceduti, oltre 12 mila contagiati.
«Ad oggi, secondo i dati Fnopi, gli infermieri iscritti all’Ordine
sono circa 450mila, circa la metà del numero degli operatori sanitari
complessivi. Di questi 270mila lavorano nel settore sanitario
nazionale, il resto sono divisi tra case di cura private, centri per
anziani, liberi professionisti ed altri.
Guardiamo solo i dati del Lazio, allarmanti a dir poco. E’ quanto
emerge da una relazione della Regione di inizio maggio: su 470 casi di
contagiati di operatori sanitari, oltre il 50 per cento sono
infermieri. E’ ora di farla finita con le mezze parole e le mezze
verità, dice il Presidente del Nursing Up. I deceduti ufficiali
secondo fonti autorevoli non sarebbero nemmeno 40 bensì ad oggi 42.
Tra cui non dimentichiamo i morti per suicidio, 4 e non 2, come si
pensava. Ben 4 colleghi si sono tolti la vita perchè non hanno retto
allo stress, alla paura, forse alla sopravvenuta malattia.
Ma caro Premier Conte, continua De Palma, non possiamo certo mettere
un punto di definitività su questi numeri, di per sé già “ballerini”.
Bisogna scavare a fondo anche nel “mondo ancora sommerso” - ma ci
piacerebbe tanto sbagliarci su questo - come quello degli infermieri e
degli altri operatori sanitari che lavorano fuori dal contesto del
sistema sanitario nazionale, ma anche quelli che sono morti durante il
periodo di emergenza per cause apparentemente diverse dal Covid 19 e
che potrebbero non essere stati nemmeno sottoposti al tampone.
E poi
ci sono gli asintomatici, che pure infettati sono, e che rappresentano
un altro micromondo quasi completamente nascosto: siete sicuri di
averli tutti censiti? Quanti colleghi si sono ammalati e sono pure
guariti proprio nei lunghi periodi durante i quali i tamponi non
venivano effettuati? Cosa vogliamo fare di queste evidenze?
ANCHE LA STAMPA INTERNAZIONALE TACCIA L'ITALIA TRA I PAESI CHE HANNO
GESTITO NEL PEGGIOR MODO LA PANDEMIA, E GLI INFERMIERI HANNO PAGATO
CON LA LORO VITA LE MANCANZE DEL NOSTRO PAESE…
Quanti infermieri sono morti realmente? Quanti contagiati ha avuto L'
ITALIA tra i nostri professionisti e tra gli altri operatori sanitari
anche non medici? Vogliamo saperlo adesso, lo chiedono i cittadini e
le famiglie di chi ha perso la vita. Lo pretendono quei colleghi che
oggi portano ancora sulla pelle i segni della malattia, nonché il
trauma da stress, la paura, il dolore.
Questo Governo, conclude De Palma, si metta una mano sul cuore, e
racconti ai cittadini italiani i numeri reali di un conflitto contro
un nemico invisibile che nessuno potrà mai dimenticare».