È una tecnica che consente alle donne di essere operate al seno senza
l'anestesia generale, riducendo gli effetti collaterali di
quest'ultima, oltre a consentire una minore degenza post operatoria e
una ripresa più celere dell'alimentazione dopo l'intervento. Si chiama
“blocco paravertebrale toracico” e nei giorni scorsi medici
anestesisti dei due Servizi dell'Aou di Sassari, assieme ai giovani
medici specializzandi della Scuola di specialità hanno affinato la
tecnica che, al momento, viene utilizzata ancora in pochi centri.
L'opportunità di approfondire la metodica l'ha offerta il corso
teorico-pratico sulle “tecniche di anestesia locoregionale ecoguidata
in senologia: il blocco paravertebrale toracico”, organizzato dall'Aou
di Sassari.
A Sassari un primo utilizzo è stato fatto già dal 2017 e la tecnica
era stata presentata in due convegni distinti di chirurghi e
anestesisti, a gennaio (Tumori al seno: i bisogni i tempi, le
risposte. Nuove tecniche in anestesia senologica) e a giugno (Verso la
breast unit, nuove tecniche in anestesia senologica).
Consiste in una iniezione di anestetico locale nei nervi spinali
toracici, fatta con precisione attraverso una guida ecografica su
paziente sveglia.
«Il blocco paravertebrale toracico – spiega Pierpaolo Terragni,
direttore dell’Anestesia di viale San Pietro e della scuola di
specialità dell'Università di Sassari – può essere utilizzato come
valida alternativa alla anestesia generale nella chirurgia mammaria.
Si tratta di una tecnica recente, utilizzata ancora in pochi ospedali
italiani».
Al corso, che si è svolto in parte in aula e in parte nel blocco
operatorio delle cliniche di San Pietro hanno partecipato una
cinquantina tra medici anestesisti-rianimatori e specializzandi.
Due
giorni che hanno impegnato i professionisti dell'Aou di Sassari
seguiti da due esperti della materia: Giorgio Francesco Danelli,
primario di Anestesia e rianimazione all'Ausl-Irccs di Reggio Emilia,
e Federico Tommaso Bizzarri, anestesista e anche lui dell'Ausl-Irccs
di Reggio Emilia. Durante il corso, oltre alle lezioni teoriche in
aula sono state realizzate anche lezioni pratiche nel blocco
operatorio. In questa occasione, cinque pazienti sono state trattate
con questa tecnica innovativa.
«I vantaggi – spiegano i due specialisti – sono quelli della riduzione
del dolore cronico persistente dopo l'intervento chirurgico mammario.
L'iniezione locale dell'anestetico blocca completamente le afferenze
nervose che conducono il dolore e non si verifica l'attivazione dei
recettori centrali del dolore che possono innescare il dolore cronico.
Si tratta di una tecnica – proseguono – che può essere utilizzata nel
caso di fasce fragili di pazienti, nelle quali l'anestesia generale
può comportare dei rischi».
Con l'utilizzo di questa tecnica, in aggiunta al progetto obiettivo
fatto partire dall'Azienda nei giorni scorsi, sarà possibile ridurre
le liste d'attesa delle donne che aspettano l'intervento per patologia
oncologica mammaria.