Le malattie croniche non trasmissibili sono la principale causa di
morte nel mondo e la loro diffusione è in costante aumento. Per
ridurre significativamente questa tendenza bisogna agire sui fattori
di rischio, sulla diagnosi precoce e sulla somministrazione tempestiva
delle cure. In questo campo un ruolo centrale è affidato alla
prevenzione che rappresenta la prima arma di difesa per il nostro
organismo: per ridurre l’incidenza di queste patologie è importante
condurre uno stile di vita sano evitando il tabagismo, l’inattività
fisica, l’abuso di alcool e le errate abitudini alimentari.
Su questi temi si articola il convegno “Insieme per diffondere sani
stili di vita nelle comunità” organizzato per conto della ATS
Sardegna, nel quadro del Piano regionale di Prevenzione, dall’Unità
Operativa di Educazione Sanitaria e Promozione della Salute del
Dipartimento di Prevenzione della ASSL Sassari. L’iniziativa, in
programma giovedì 14 giugno ad Arborea presso l’Horse Country Resort,
è rivolta agli operatori del sistema sanitario regionale, agli
amministratori locali, agli enti scolastici, alle società sportive, ai
rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni che lavorano
nell'ambito della promozione della salute nella comunità.
«Durante il convegno ascolteremo gli interventi di numerosi
specialisti della prevenzione di livello nazionale e regionale che
documenteranno le iniziative già intraprese nei settori di specifica
competenza e i risultati ottenuti, garantendo un interessante
confronto per gli operatori delle nostre Aree Socio Sanitarie Locali
in ATS – commenta il responsabile del convegno, Antonio Genovesi.
Convinti come siamo che non sia la giusta direzione quella di
elaborare progetti in cui conti di più la declamazione di principi che
non la loro realizzazione, intendiamo avvalerci delle "reti" (non
soltanto quella telematica diventata pervasiva) ma quelle delle
relazioni tra le persone, le associazioni, gli enti e le istituzioni,
ovvero l’insieme del tessuto che ancora costituisce, per fortuna, il
connettivo della nostra società».
Il convegno prevede la partecipazione, in qualità di relatori e
moderatori, di 35 professionisti del settore della prevenzione e si
articola in quattro sessioni: condividere conoscenze, esperienze e
competenze per la conduzione di interventi efficaci sulle comunità;
dieta e prevenzione; proseguire il cammino, confronti tra operatori;
dipendenze alcool e fumo, prevenire l’insorgenza e curare la
dipendenza nelle comunità con l’aiuto degli esperti.