Il consigliere comunale di Alghero, avvocato Giovanni Spano,
appartenente al gruppo consiliare di Forza Italia, interviene sulle
recenti polemiche della stampa nazionale a proposito del ruolo di "
untori " che viene attribuito ai sardi in relazione ai recenti contagi
di coronavirus.
"Impazzano in questi giorni articoli di giornale che attribuiscono
ingannevoli epiteti alla Sardegna, definendola come Regione focolaio,
untrice e chi più ne ha più ne metta.
Vorrei, a tal proposito, fare un
intervento rivolgendomi non solo ai direttori e giornalisti, ma
soprattutto ai lettori più disattenti che potrebbero farsi manipolare
da informazioni che rispecchiano ben poco la realtà dei fatti.
A questo punto occorre far chiarezza. In primo luogo, vorrei
premettere che all’inizio della stagione estiva nessuno si preoccupava
della Sardegna, anzi, tutt’altro, tutti si mostravano pronti a venire
nell’Isola, Regione per antonomasia “Covid-free”, per godersi
l’estate, opponendosi a qualsivoglia misura di prevenzione proposta
dal Presidente Solinas; idee che al tempo venivano additate come
incostituzionali, prive di senso e persino discriminatorie.
Ora, che i
contagi hanno preso, logicamente, piede in tutto il territorio sardo,
si ha pure il coraggio di sollevare sterili polemiche a riguardo, fare
dell’ironia e soprattutto della discriminazione al contrario.
In
secondo luogo, trovo assolutamente inopportuna e priva di alcun senso
la richiesta lanciata dall’Assessore alla Sanità della Regione Lazio,
Alessio D’Amato.
Lo stesso, difatti, chiede un test per chi proviene
dall’Isola e addirittura paventa l’idea di un lockdown sardo.
Vorrei
semplicemente chiarire che i sardi non sono gli untori. Precisando di
nuovo che nessuno ha accolto le proposte di prevenzione a suo tempo
presentate circa il discusso passaporto sanitario, le quali, molto
probabilmente, avrebbero evitato i numeri di contagi che attualmente
ci troviamo a dover fronteggiare.
Ma, del passato non ha senso parlare, quindi, passiamo a far chiarezza
sulla situazione attuale.
I contagi avvenuti in queste ultime ore
nell’Isola non sono autoctoni.
Basta, semplicemente, osservare che il
95 % degli stessi è di importazione o di ritorno, come chiarito, tra
l’altro, dal Presidente della Regione.
Da ciò, si può facilmente dedurre che: la Sardegna non è una Regione
focolaio e che la situazione andava gestita con meno superficialità
sin dall’inizio.
Gli errori da parte dei vari livelli di governo, a
mio parere, sono stati molteplici, a partire dall’impossibilità di
introdurre l’obbligo del certificato che attestasse l’esito negativo
del tampone per i soggetti che intendessero entrare nel territorio
sardo per godersi le vacanze estive, misura che avrebbe consentito a
residenti e turisti di godere del nostro mare in sicurezza.
Inoltre,
irragionevole è stata l’apertura dei locali notturni, luoghi che hanno
facilitato il proliferarsi dei contagi tra i giovani; si è dato un via
libera alla movida, creando situazioni pericolose durante un’emergenza
sanitaria, senza, neppure, effettuare controlli sul rispetto delle
minime misure di prevenzione richieste.
E qui, forse, il nostro
Presidente ha avuto poco polso nel gestire la movida notturna e
adottare misure che, seppure drastiche, avrebbero evitato la
situazione attuale, conseguenza di un turismo volto al divertimento
senza controllo.
Gianni Spano