Enrico Loffredo: Alghero ha bisogno di un teatro

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C’è fermento in città su molti settori in modo particolare su quello della somministrazione di alimenti e bevande, questo ultimo si aspetta una soluzione, da parte di altri, alle vecchie deficienze strutturali dovute alla dimensione dei loro locali.
Ma la ragione di questo mio intervento è indirizzato in modo particolare al settore culturale che, in città non ha mai avuto molti padrini.
Le norme sulla sicurezza anti-virus, distanze, contatto, mascherine, igiene etc. che hanno una ricaduta sulle sezioni economiche della città, si abbatteranno, prossimamente anche sul settore degli spettacoli ed in modo particolare sul nostro teatro Gavì Ballero, nel quale sarà molto difficile operare con le nuove normative.

Alla già precaria situazione, in seguito all’applicazione delle norme relative alla sicurezza antincendio, che ha portato a una riduzione dei posti, ora si aggiungerà questa anti corona-virus che renderà impossibile la realizzazione di qualsiasi spettacolo si regga sulle entrate della vendita dei biglietti.
Da molto tempo, ovvero, dalla chiusura del cine teatro Selva, Alghero non ha avuto più un locale capace di soddisfare le esigenze del pubblico e delle compagnie teatrali, quindi la situazione si è trascinata con mille difficoltà e sofferenze e, sopratutto grazie ai sacrifici fatti dalle compagnie, in special modo quelle dialettali locali, che non usufruivano di contributi pubblici.

Detto questo, credo sia venuto il tempo, anche a causa di questa crisi, che il problema del Teatro, in città, sia posto all’attenzione dell’opinione pubblica.
La prima domanda che pongo è se Alghero può fare a meno di un teatro cittadino e, se convenite con me sul no, occorrerà porre, questo problema tra le priorità che l’amministrazione e la città si devono porre nel prossimo futuro.
Mi rendo conto che l’attuale situazione economica e finanziaria non è e non sarà tra le più facili nel prossimo futuro, ma ricordo quale ruolo svolse il teatro in algherese alla fine del secondo conflitto mondiale,e quale spinta di fiducia e alleggerimento della tensione diede ai cittadini estenuati dalla guerra e dalle sue privazioni.

Oggi, come ieri, credo ci sia bisogno di una nuova spinta verso una speranza di rinascita economica e culturale.
A mio avviso, occorrerebbe trovare i mezzi per indirizzare l’attenzione dei cittadini verso obiettivi concreti e fattibili che possano concretizzarsi per dare l’impressione che le cose si muovono e che la città, può rinascere e crescere.
Una città che ha trovato, a suo tempo, la forza di accumulare 500mila euro da regalare a Ryanair, per convincerla a ripristinare i voli da e per Alghero, può farcela a fare uno sforzo per costruire un nuovo teatro ad Alghero, mettendo sul campo a questo fine ,idee ed energie.

Credo che i gruppi locali che fanno teatro o si occupano di questo settore debbano porre con forza all’attenzione dell’opinione questo problema.
Non ho soluzioni ma credo che discutendo e confrontandosi si possano trovare soluzioni, anche con una eventuale riconversione e adattamento dell’inutilizzato palazzo dei congressi.

Enrico Loffredo