A seguito della recente disputa che ha visto protagonisti da una parte
il Presidente Solinas e dall’altra il Sindaco di Milano Sala,
interviene Gianni Spano, Consigliere Comunale di Forza Italia.
Per fare chiarezza, al centro della questione vi è la richiesta del
nostro Presidente riguardante l’introduzione dei certificati sanitari
per chi entra nel territorio sardo.
Detta richiesta, diventa il
terreno di scontro in vista della riapertura dei confini regionali a
partire da questo 3 giugno; da un lato vi è chi la trova assolutamente
discriminatoria e dall’altro, chi, invece, ritiene che essa sia
ragionevole, vista la situazione di emergenza sanitaria in cui tuttora
versiamo e spesso ci si dimentica che ancora non è terminata.
A riguardo ritengo che sia doveroso prendere parte alla vicenda.
In
primo luogo, è necessario chiarire quali siano le ragioni che hanno
portato il Presidente Solinas a richiedere il certificato di
negatività al Covid-19 per poter arrivare nell’isola.
Anzitutto, la ragione principale, che trovo assolutamente
giustificata, è la sicurezza; l’intenzione è quella di salvaguardare
la salute, l’incolumità pubblica non solo dei residenti, ma anche di
chi, in veste di turista, vuole poter trascorrere una vacanza in
tranquillità.
Nonostante questo certificato non rappresenti una patente di immunità,
esso sarebbe, comunque in grado di garantire un controllo e
consentirebbe alla Sardegna di gestire l’emergenza limitando i rischi.
Difatti, ad oggi, ancora non sussistono le condizioni per consentire
uno spostamento libero e senza controllo, soprattutto, dalla Lombardia
e dal Piemonte.
Quindi, ulteriore scopo perseguito dalla ricerca di una “riapertura
controllata”, sempre per ragioni di prevenzione, è evitare un aumento
della curva dei contagi, cosa che tra l’altro è accaduta dopo le
riaperture prive di cautele, come per esempio è accaduto in Corea.
È
necessario, come insegna l’esperienza, prendere esempio dagli errori
altrui per poter fare meglio, quindi le premure e cautele di Solinas
sono assolutamente ragionevoli per evitare un ulteriore tracollo, che
risulterebbe irrimediabile, durante una stagione estiva già di per sé
problematica.
L’obiettivo perseguito di diventare una meta turistica Covid-Free,
accontenta non solo i residenti che potranno in libertà e sicurezza
godere del loro mare, ma anche i turisti più attenti che ricercano una
meta che garantisca loro uno svago più sicuro possibile, a discapito
di chi, invece, ritiene di essere immune da qualsiasi rischio e non
può sopportare l’esiguo costo di un certificato di negatività per un
po’ di sicurezza in più, che, ci tengo a precisare, va a favore
dell’intera comunità.
Tra l’altro, si ricorda, che queste misure di prevenzione riguardanti
l’utilizzo di un certificato di negatività non sono prive di
fondamento, se si considera che allo stato attuale, un soggetto
positivo al Covid-19 non può, in ogni caso, circolare liberamente
nemmeno all’interno della propria Regione.
Inoltre, strade simili sono
state già intraprese da altre Isole, come per esempio le isole
Canarie, che da luglio sperimenteranno il Passaporto Sanitario
Digitale.
La Sardegna ha raggiunto un ottimo risultato, con il sacrificio di
tutti noi sardi, non ha alcun senso vanificarlo per del becero egoismo
e per delle insensate prese di posizione.
Cerchiamo di mantenere la
Sardegna un posto sicuro per consentire a tutti di godere del nostro
mare e della nostra terra in sicurezza.
Gianni Spano