Operazione swap: l'opinione di Angelo Caria

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Tiene banco in queste ore ad Alghero la questione della finanza derivata. A prendere la parola, pur non entrando nella bagarre politica, è Angelo Caria, già assessore alle finanze della giunta guidata da Marco Tedde dal 2002 al 2007.

«L'operazione swap sottoscritta dal Comune di Alghero - spiega Caria - è stata adottata, così come prescrive la legge, per neutralizzare i rischi derivanti dalle oscillazioni dei tassi di interesse nel 2004 in presenza di una consistente rinegoziazione dei mutui precedentemente accesi a condizioni di mercato dimostratesi sfavorevoli. Il paradosso è che, contrariamente a quanto sostenuto da alcuni, l'operazione aveva l'obiettivo, insito nella normativa di riferimento, di evitare il ripetersi di tali rischi e non certamente di aumentarli. Come facilmente intuibile, l'operazione fu sottoposta al parere degli organi tecnici e di revisione del Comune che non mi risulta abbiamo rilevato, negli anni in cui io ricoprivo l'incarico assessoriale, ragioni di illegittimità o di rischio per le casse comunali. Anzi diverse opere pubbliche poterono realizzarsi con le entrate derivanti dall'operazione in questione.

In una successiva fase di monitoraggio nel 2008 (guarda caso quando scoppiava lo scandalo per la manipolazione dell'Euribor che ha portato recentemente a sentenze con condanne di reclusione a carico di esponenti di vertice di alcune banche) il Comune di Alghero si è potuto via via rendere conto del fatto che la banca “surrettiziamente” pretendeva “commissioni occulte” determinando lo sbilanciamento del contratto stesso che per natura e per legge doveva essere assolutamente neutrale. Pertanto bene hanno fatto le successive Amministrazioni a resistere in sede giudiziaria civile pretendendo dalla stessa banca il risarcimento di quanto illegittimamente preteso o trattenuto. Anzi oso dire che, accertata la presenza di violazioni contrattuali, nessuna Amministrazione avrebbe potuto fare il contrario.

La lezione che oggi si trae è semmai quella secondo la quale qualsiasi contratto che l'Amministrazione ritenga opportuno di stipulare sia esso in materia finanziaria o altro, deve essere costantemente e meticolosamente monitorato affinchè venga accertato il permanere del rispetto delle pattuizioni concordate. Le insidie possono nascondersi sempre e ovunque, ma questo non vuole dire privarsi di assumere iniziative se si è convinti di operare nell'interesse comune. Torniamo al solito discorso secondo il quale taluni rinunciano a fare “il ponte” perchè l'impresa appaltatrice non rispetta il contratto o ha palesato comportamenti delittuosi; io persevererei nella costruzione del ponte rimuovendo gli ostacoli frapposti. Nel caso degli swap se la banca controparte avesse rispettato il contratto e i dettami di legge, ovvero se non avessero impennato illegalmente l'euribor, non saremmo stati trascinati in tutte queste discussioni ne saremmo stati qui a parlare della sentenza del Tribunale di Roma che ha riscontrato nel contratto la presenza di illegittime “commissioni occulte” pertanto non dovute per 1.260.000,00.

Sperando di leggere la parola fine su questa vicenda, sarebbe utile e oltremodo corretto se i cittadini fossero messi definitivamente in condizione di sapere, per bocca ufficiale dell'Amministrazione comunale, cosa ha comportato tutto ciò per le casse comunali» chiude Caria.